Proteste fermate per 72 ore, Machu Picchu riapre le porte ai visitatori

Egidio Luigi

Settembre 18, 2025

I turisti possono tornare a visitare Machu Picchu, il celebre sito archeologico peruviano, dopo che una protesta da parte dei residenti aveva costretto all’evacuazione di centinaia di visitatori. Il ‘Comitato di lotta delle diverse comunità del distretto di Machu Picchu’ ha comunicato attraverso i social la sospensione delle manifestazioni per un periodo di 72 ore, fino a sabato 15 marzo 2025.

Decisione e dialogo

La decisione è stata presa dopo un incontro tra i rappresentanti del comitato e l’ufficio del Difensore civico, con l’obiettivo di avviare un processo di dialogo. Questo sviluppo ha permesso di ripristinare un clima di maggiore serenità nella zona, fondamentale per il turismo.

Ripristino delle operazioni

Nel frattempo, anche la società che gestisce la ferrovia per l’antica cittadella Inca, Peru Rail/Inca Rail, ha ripreso le operazioni di trasporto dei visitatori, contribuendo così a facilitare l’accesso al sito. Prima della sospensione delle manifestazioni, l’accesso a Machu Picchu era stato bloccato a partire da lunedì 10 marzo, a causa di manifestazioni che avevano visto i dimostranti posizionare tronchi e pietre sui binari del treno. I residenti chiedevano che i loro interessi fossero rappresentati nella gara d’appalto per un nuovo gestore di autobus, una questione che ha sollevato tensioni significative.

Scontri e impatto sul turismo

Le manifestazioni hanno portato a scontri con le forze dell’ordine, con 14 agenti della polizia che hanno riportato ferite durante gli incidenti. Machu Picchu, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 1983, accoglie una media di circa 4.500 visitatori al giorno, rendendo essenziale il ripristino della normalità per l’economia locale e il turismo.

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