Meloni: “L’Italia non approva l’occupazione di Gaza City” | Smotrich: “È una miniera d’oro immobiliare”

Egidio Luigi

Settembre 18, 2025

Il conflitto in Medioriente continua a intensificarsi, con eventi significativi che si susseguono. Il 18 settembre 2025, Bruxelles ha deciso di sospendere il sostegno bilaterale a Israele, una mossa che la commissaria europea per gli Affari interni, Kira Suica, ha definito “un segnale importante per la pace”. In risposta, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che “chi ci condanna è ipocrita”. Nel frattempo, Papa Francesco ha espresso la sua solidarietà alla popolazione di Gaza, descrivendo le condizioni attuali come “inaccettabili”.

Le dichiarazioni dei leader mondiali

La situazione in Gaza ha attirato l’attenzione internazionale, con reazioni da parte di vari leader. Il Papa, in particolare, ha rotto il silenzio sulla crisi, sottolineando la sua vicinanza alla gente colpita dal conflitto. Le sue parole hanno risuonato in tutto il mondo, evidenziando la necessità di una soluzione umanitaria e pacifica. Dall’altra parte, il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha suscitato polemiche affermando che la Striscia di Gaza rappresenta una “miniera d’oro immobiliare” e che sono in corso trattative con gli Stati Uniti per decidere il futuro della regione post-conflitto.

Il governo italiano, rappresentato dalla premier Giorgia Meloni, ha espresso preoccupazione per la reazione israeliana, definendola “decisamente sproporzionata”. Meloni ha avvertito che l’occupazione di Gaza City potrebbe aggravare ulteriormente la situazione. Queste posizioni divergenti riflettono le tensioni crescenti e le difficoltà nel trovare un consenso internazionale su come affrontare la crisi.

La situazione sul campo a Gaza

Il 18 settembre 2025 segna il giorno 713 del conflitto. Secondo un rapporto dell’intelligence militare israeliana, circa 7.500 miliziani, suddivisi tra Hamas e Jihad islamica, sono attivi nella città di Gaza. Il colonnello “A”, un alto ufficiale dell’intelligence, ha informato i membri della Knesset che il numero include anche attivisti di livello inferiore, come giovani che svolgono attività di sorveglianza. Il rapporto indica che Hamas è attualmente impegnata nel reclutamento di nuovi combattenti, nella riparazione di tunnel e nella preparazione di esplosivi, suggerendo che l’organizzazione si sta preparando a un’intensificazione del conflitto.

Le operazioni militari israeliane nella zona hanno portato a devastazioni significative. I tank israeliani hanno distrutto numerosi edifici nella città di Gaza, provocando un ulteriore aumento delle tensioni tra le forze israeliane e i gruppi militanti. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione la situazione, temendo che la crisi possa sfociare in un conflitto ancora più ampio.

Prospettive future e reazioni internazionali

La risposta della comunità internazionale alle azioni di Israele e alla situazione a Gaza è stata variegata. Mentre alcuni paesi, come gli Stati Uniti, continuano a sostenere Israele, altri stanno chiedendo un cessate il fuoco immediato e una soluzione diplomatica al conflitto. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha utilizzato i social media per esprimere la sua posizione, chiedendo il rilascio immediato degli ostaggi e un cessate il fuoco.

Il futuro del conflitto rimane incerto, con le parti coinvolte che sembrano lontane da una risoluzione pacifica. Le tensioni crescenti e le dichiarazioni contrastanti dei leader mondiali indicano che la situazione potrebbe ulteriormente deteriorarsi, rendendo necessaria una risposta coordinata e decisiva da parte della comunità internazionale per prevenire una crisi umanitaria di proporzioni sempre più gravi.

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