Un braccialetto appartenente a un faraone scompare dal museo del Cairo

Marianna Perrone

Settembre 17, 2025

Un braccialetto d’oro di inestimabile valore è stato segnalato come scomparso dal laboratorio di restauro del Museo del Cairo, situato in piazza Tahrir. Questo episodio è avvenuto nell’ambito di un lungo processo di trasferimento di reperti al Nuovo Museo Egizio di Giza. La notizia è stata riportata dalla BBC, citando fonti del Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità.

Il valore e la storia del braccialetto

Il braccialetto, si stima risalente a circa 3.000 anni fa, è un semplice cerchio decorato con una perla di lapislazzuli. La sua scomparsa è stata prontamente comunicata alle forze dell’ordine e alla Procura della Repubblica, avviando così un’indagine ufficiale. Le autorità hanno già predisposto misure di sicurezza, distribuendo l’immagine del braccialetto a tutti gli aeroporti, porti marittimi e valichi di frontiera del Paese. Questa azione è stata intrapresa come precauzione per prevenire eventuali tentativi di contrabbando.

Il direttore generale del museo ha specificato che alcune immagini di un braccialetto circolate in rete non corrispondono all’oggetto in questione, ma riguardano un altro esemplare attualmente esposto al museo. La scomparsa di un reperto così significativo ha suscitato preoccupazione e attenzione nel settore della tutela dei beni culturali.

Il legame con il re Amenemope

Il braccialetto mancante era di proprietà del re Amenemope, un sovrano del Terzo Periodo Intermedio, che regnò tra il 1076 e il 723 a.C. Secondo quanto riportato sul sito ufficiale del museo, Amenemope è descritto come un sovrano poco noto ma di grande interesse storico, appartenente alla XXI dinastia egizia. Originariamente sepolto in una tomba modesta all’interno della necropoli reale di Tanis, nel delta orientale del Nilo, il suo corpo fu successivamente trasferito nella tomba di Psusennes I, uno dei re più potenti del suo tempo. La riscoperta della tomba di Amenemope avvenne nel 1940, rivelando al mondo i tesori e i segreti di un’epoca affascinante.

Le misure di sicurezza e le preoccupazioni per il contrabbando

In seguito alla scomparsa del braccialetto, il Ministero delle Antichità ha annunciato che tutti gli altri reperti presenti nel laboratorio di restauro verranno inventariati e analizzati da una commissione specializzata. Questo sforzo mira a garantire la sicurezza e la tutela del patrimonio culturale egiziano, che da tempo è minacciato dal commercio illegale di reperti antichi.

Le autorità egiziane hanno intensificato la loro lotta contro il traffico di beni culturali. Nel 2024, due uomini furono arrestati per aver tentato di rubare centinaia di reperti antichi dal fondo del mare nella baia di Abu Qir, nei pressi di Alessandria. Durante gli interrogatori, i sospetti ammisero di aver già pianificato la vendita degli oggetti rubati. La situazione evidenzia l’urgenza di proteggere il patrimonio storico dell’Egitto, un compito che richiede attenzione e risorse continue.

×