La moglie di Navalny afferma: mio marito è stato avvelenato

Egidio Luigi

Settembre 17, 2025

La notizia che ha scosso l’opinione pubblica internazionale arriva da Roma, dove Yulia Navalnaya, vedova di Alexei Navalny, ha lanciato gravi accuse sui social media riguardo alla morte del marito, avvenuta nel 2024. Navalny, noto come il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin, è deceduto in una colonia penale in Siberia, e la sua morte ha sollevato interrogativi e sospetti di avvelenamento.

Le accuse di avvelenamento

Il 17 settembre 2025, Yulia Navalnaya ha rivelato che nel febbraio 2024, dopo la morte di Alexei, sono stati prelevati campioni biologici del suo corpo. Questi campioni sono stati poi trasferiti all’estero e analizzati in laboratori di due diversi paesi occidentali. I risultati di queste analisi, secondo la vedova, confermerebbero l’ipotesi che Navalny sia stato avvelenato. La denuncia di Yulia ha attirato l’attenzione dei media e ha riacceso il dibattito sulle circostanze della morte dell’oppositore politico.

Yulia ha dichiarato che i risultati ottenuti dai laboratori esteri sono inequivocabili e che la verità deve emergere. La vedova ha anche sottolineato l’importanza di continuare a lottare per la giustizia e la trasparenza in merito alla morte di suo marito, evidenziando il clima di paura e repressione che circonda gli oppositori del regime di Putin. Queste affermazioni pongono interrogativi sulle pratiche di detenzione e sulle condizioni di vita all’interno delle carceri russe, dove molti dissidenti politici sono stati incarcerati.

Il contesto politico e le reazioni

La morte di Alexei Navalny ha avuto un impatto significativo sulla scena politica russa e sulla comunità internazionale. Nel 2024, il suo arresto e la successiva condanna a pene detentive erano stati ampiamente criticati da governi e organizzazioni per i diritti umani. Le accuse di avvelenamento, se confermate, potrebbero avere conseguenze diplomatiche rilevanti, influenzando le relazioni tra la Russia e i paesi occidentali.

Le reazioni a queste nuove accuse non si sono fatte attendere. Diverse personalità politiche e attivisti per i diritti umani hanno espresso solidarietà a Yulia Navalnaya e hanno chiesto un’indagine approfondita sulla morte di Navalny. Le autorità russe, dal canto loro, hanno respinto le accuse, definendole infondate e parte di una campagna diffamatoria contro il governo.

La situazione rimane tesa e complessa, con la comunità internazionale che osserva attentamente gli sviluppi. La richiesta di giustizia da parte di Yulia Navalnaya si inserisce in un contesto più ampio di lotta contro l’oppressione e la corruzione in Russia, un tema che continua a suscitare preoccupazioni tra i sostenitori dei diritti umani in tutto il mondo.

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