A Città del Messico, il 15 settembre 2025, la storica campana di Dolores ha risuonato come da tradizione, segnando l’inizio delle celebrazioni per l’indipendenza del Paese. Quest’anno, tuttavia, si è registrato un evento senza precedenti: per la prima volta, è stata una donna a maneggiare il nastro che collega il batacchio dell’antico strumento, simbolo della lotta contro il dominio spagnolo.
La cerimonia del “grito”
La cerimonia del “grito” è stata presieduta dalla presidente Claudia Sheinbaum, che ha guidato l’evento commemorativo. In questo contesto, è stato ricordato il momento storico del 1810, quando il sacerdote Miguel Hidalgo avviò un movimento che, undici anni dopo, portò alla dichiarazione di indipendenza del Messico. Dalla finestra del Palazzo Nazionale, Sheinbaum ha esclamato: “Lunga vita a un Messico libero, indipendente e sovrano!”, ricevendo un caloroso applauso da parte delle oltre 200.000 persone accorse nella piazza principale della capitale.
Riconoscimento delle figure femminili
Durante il suo intervento, la presidente ha fatto riferimento a figure femminili storiche, citando nomi come Josefa Ortíz Téllez Girón, Leona Vicario, Gertrudis Bocanegra e Manuela Molina, insieme a quelli di importanti leader del movimento per l’indipendenza, come Miguel Hidalgo, José María Morelos, Ignacio Allende e Vicente Guerrero. Questo riconoscimento delle donne è stato un elemento innovativo nella celebrazione, segnando un passo significativo verso l’inclusione delle eroine della storia messicana.
Omaggio alle “eroine anonime”
Sheinbaum ha anche voluto rendere omaggio alle “eroine anonime”, sottolineando il contributo delle donne indigene e dei migranti, evidenziando come la lotta per la libertà e l’indipendenza coinvolga non solo i nomi noti, ma anche coloro che hanno combattuto in silenzio e senza riconoscimenti. Queste parole hanno risuonato profondamente tra i presenti, sottolineando il valore di ogni singolo individuo nella costruzione della storia e dell’identità messicana.