Roger Waters, il celebre fondatore dei Pink Floyd, ha espresso il suo sostegno alla Global Sumud Flotilla durante un videocollegamento con l’ANSA, avvenuto il 15 marzo 2025. Waters ha sottolineato il “grande vantaggio” che i membri della Flotilla hanno rispetto all’IDF e allo stato di Israele, evidenziando la loro “bussola morale”. Secondo il musicista, questa bussola li guida verso un’azione positiva, fungendo da esempio per molti. Waters ha affermato che seguire questa bussola morale attraverso il Mar Mediterraneo fino alle coste di Gaza è un gesto significativo.
Il sostegno di waters alla flotilla
Il fondatore della band britannica ha dichiarato di seguire la stessa bussola e ha notato che “miliardi di persone” nel mondo considerano la missione della Flotilla come un’azione encomiabile. Ha esortato a “invertire la rotta della nave dello Stato”, avvertendo che la direzione attuale porta verso gli scogli. Waters ha criticato le attuali leadership, non solo quella di Donald Trump, ma anche di Keir Starmer, affermando che non credono nei valori di amore e verità , contrariamente a quanto sostiene lui stesso.
Le sfide della missione della flotilla
Riguardo alla missione della Flotilla, il musicista ha messo in guardia sulla probabilità che le imbarcazioni non riescano a consegnare aiuti umanitari a Gaza. Ha previsto che le forze israeliane potrebbero intercettare le navi in acque internazionali, con la possibilità di arresti o addirittura di violenze. Nonostante il contesto tragico, Waters ha visto in questa situazione un’opportunità per le persone comuni di unirsi contro l’avidità e l’imperialismo, invitando a riflettere sulla condizione dei palestinesi.
La critica di waters alla situazione in medio oriente
Il giudizio di Waters sulla situazione in Medio Oriente è netto e critico. Ha espresso incredulità per il fatto che il genocidio in corso non sia stato fermato dai governi occidentali, sottolineando la complessità delle ragioni storiche dietro a questo conflitto. Ha tracciato un parallelo tra l’operato di Israele e le pratiche coloniali europee del passato, evidenziando come la storia si ripeta nel contesto attuale.
La voce delle vittime del colonialismo
Waters ha concluso il suo intervento enfatizzando che la voce della gente comune, in particolare delle vittime del colonialismo, sta iniziando a farsi sentire. Ha osservato che sempre più persone si stanno unendo per esprimere la loro preoccupazione per la situazione dei palestinesi, sottolineando un crescente senso di solidarietà globale.