Ostaggi in superficie per creare difficoltà all’esercito di Israele

Egidio Luigi

Settembre 15, 2025

Centinaia di carri armati israeliani si trovano attualmente al confine, pronti per un’importante operazione militare a Gaza City. Secondo quanto riportato dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF), circa 300.000 palestinesi hanno già abbandonato il centro urbano, dirigendosi verso la tendopoli di Al Mawasi. Molti di loro fuggono verso sud a bordo di veicoli sovraccarichi, mentre l’aeronautica israeliana continua a bombardare edifici, dopo aver ordinato l’evacuazione della popolazione.

Il Capo di Stato Maggiore, Eyal Zamir, ha sottolineato che la conquista della città non garantirà la sconfitta di Hamas, a meno che non venga elaborato un piano per il periodo post-conflitto. Zamir ha anche dato istruzioni ai soldati di prepararsi all’eventualità che gli ostaggi israeliani possano essere spostati tra i civili palestinesi in fuga, diventando così scudi umani.

A Gerusalemme, continua la visita del Segretario di Stato degli Stati Uniti, Rubio, che ha incontrato nuovamente il Primo Ministro israeliano, Netanyahu. Durante la visita al Muro del Pianto, avvenuta ieri, Netanyahu ha ribadito la solidità dell’alleanza tra Stati Uniti e Israele, paragonando il legame a quelle grandi pietre che costituiscono il luogo più sacro per gli ebrei.

Tuttavia, persistono le tensioni con l’amministrazione Trump, specialmente dopo il bombardamento israeliano su Doha avvenuto martedì scorso. Trump ha avvertito Netanyahu, affermando che il Qatar è un importante alleato degli Stati Uniti e che il Primo Ministro israeliano deve agire con cautela.

La situazione a Gaza City

L’escalation del conflitto ha portato a una situazione critica a Gaza City, dove i residenti sono costretti a lasciare le proprie case in cerca di sicurezza. Le strade sono affollate di famiglie che cercano di sfuggire ai bombardamenti, con veicoli stracolmi di effetti personali e bambini. Le autorità locali segnalano che la situazione umanitaria sta diventando sempre più grave, con un numero crescente di sfollati che si rifugiano in aree più sicure.

Le forze israeliane stanno intensificando le operazioni militari, con un dispiegamento massiccio di carri armati e artiglieria al confine. Le forze di sicurezza israeliane sono in allerta, pronte a intervenire in qualsiasi momento. Intanto, l’IDF ha avviato una campagna di informazione per avvisare i civili palestinesi di evacuare le aree a rischio, ma la risposta è complicata dalla mancanza di luoghi sicuri dove recarsi.

In questo clima di tensione, gli attivisti per i diritti umani esprimono preoccupazione per la sicurezza dei civili, sottolineando che le operazioni militari potrebbero causare un numero elevato di vittime innocenti. Le organizzazioni internazionali stanno monitorando la situazione, richiedendo un intervento urgente per proteggere i diritti umani e garantire assistenza umanitaria ai bisognosi.

Le reazioni internazionali

La comunità internazionale segue con attenzione gli sviluppi in Medio Oriente, con vari paesi che esprimono preoccupazione per l’escalation del conflitto. Gli Stati Uniti, storicamente alleati di Israele, stanno cercando di mediare per una risoluzione pacifica della crisi, ma le tensioni tra le due nazioni sembrano aumentare.

Il Segretario di Stato Rubio, durante la sua visita, ha cercato di rafforzare i legami tra Washington e Tel Aviv, ma ha anche dovuto affrontare le critiche per la gestione della situazione a Gaza. La pressione interna negli Stati Uniti sta crescendo, con molti che chiedono una posizione più assertiva nei confronti di Israele per proteggere i diritti dei palestinesi.

Nel frattempo, le organizzazioni umanitarie stanno lanciando appelli per una maggiore assistenza ai rifugiati palestinesi, evidenziando la necessità di fornire cibo, acqua e riparo a chi è stato colpito dal conflitto. Le Nazioni Unite hanno avviato discussioni su come coordinare gli sforzi di aiuto, ma l’accesso alle aree colpite rimane un problema significativo a causa della situazione di sicurezza.

La crisi a Gaza City continua a evolversi, con la speranza che le diplomazie internazionali possano trovare una soluzione duratura per porre fine al conflitto e garantire la sicurezza di tutti i civili coinvolti.

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