Il 25 gennaio 2025, il quotidiano statunitense New York Times ha pubblicato un articolo scritto dal presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, intitolato “La democrazia e la sovranità non sono negoziabili”. Nel suo intervento, Lula ha contestato le motivazioni addotte dall’amministrazione Trump per l’imposizione di dazi al 50% su una selezione di prodotti provenienti dal Brasile, sostenendo che le ragioni dietro questa decisione siano di natura politica. Il presidente ha dichiarato che Washington sta utilizzando i dazi e la legge Magnitsky per proteggere l’ex presidente Jair Bolsonaro, il quale è accusato di aver tentato un colpo di Stato il 8 gennaio 2023, cercando di sovvertire il risultato delle elezioni.
La posizione di Lula sulla giustizia e le istituzioni
Lula ha espresso il suo orgoglio nei confronti della Corte Suprema brasiliana per la decisione storica presa giovedì, che ha contribuito a proteggere le istituzioni democratiche e lo Stato di diritto. In risposta alle accuse di “caccia alle streghe” sollevate da Trump, il presidente brasiliano ha sottolineato che la decisione della Corte è stata il risultato di un processo legale in linea con la Costituzione brasiliana del 1988, redatta dopo un lungo periodo di dittatura. Questo richiamo alla legalità e alla giustizia rappresenta un elemento centrale nella difesa della democrazia brasiliana, come affermato da Lula.
Analisi della bilancia commerciale tra Brasile e Stati Uniti
Lula ha anche analizzato la bilancia commerciale tra Brasile e Stati Uniti, evidenziando che questa pende nettamente a favore degli Stati Uniti. Ha sottolineato come l’implementazione di dazi elevati non abbia alcuna logica economica, dato che gli Stati Uniti non registrano un deficit commerciale nei confronti del Brasile. Negli ultimi 15 anni, il surplus accumulato dagli Stati Uniti nel commercio bilaterale di beni e servizi ammonta a 410 miliardi di dollari.
Quasi il 75% delle esportazioni americane verso il Brasile beneficia di esenzioni fiscali, e secondo i dati forniti da Lula, la tassazione media effettiva sui prodotti statunitensi si attesta solo al 2,7%. Gli otto principali articoli di esportazione, tra cui petrolio, aeromobili, gas naturale e carbone, non sono soggetti a dazi. Questa mancanza di giustificazioni economiche per le nuove misure tariffarie ha portato Lula a concludere che la motivazione della Casa Bianca sia di natura politica piuttosto che economica, evidenziando la necessità di una riflessione profonda sulle relazioni commerciali tra i due Paesi.