Famiglie in ostaggio chiedono a Netanyahu di evitare ulteriori rinvii

Marianna Perrone

Settembre 14, 2025

Migliaia di persone, tra cui famiglie di ostaggi israeliani ancora trattenuti da Hamas ed ex ostaggi, hanno partecipato a una manifestazione a Tel Aviv sabato 15 marzo 2025. L’evento è stato organizzato per condannare l’attacco in Qatar e per chiedere nuovamente un accordo che consenta il ritorno dei loro cari. I partecipanti hanno sottolineato che “ogni giorno di ritardo è un mortale pericolo” e hanno indicato il premier Benyamin Netanyahu come “l’unico ostacolo al raggiungimento di un accordo”.

La folla si riunisce nella piazza degli ostaggi

La folla si è riunita nella piazza degli Ostaggi, un luogo simbolico per le famiglie in attesa di notizie sui loro cari. Un oratore ha commentato che “l’attacco contro la leadership di Hamas in Qatar sembra aver fatto naufragare i colloqui per il rilascio degli ostaggi a Gaza e un accordo di cessate il fuoco”, come riportato dal Times of Israel.

La testimonianza di Sharon Alony Cunio

Sharon Alony Cunio, ex ostaggio il cui marito David è ancora prigioniero di Hamas a Gaza e si ritiene sia vivo, ha accusato il governo di aver procrastinato il rilascio degli ultimi 48 prigionieri, mettendo a rischio le loro vite. “I negoziati sono stati nuovamente interrotti, e questa volta con fuoco e colonne di fumo. Ogni ritardo rappresenta un pericolo mortale”, ha dichiarato. “Non voglio diventare un altro nome nella lista delle vittime dell’ottusità del governo. Chiedo di salvare la vita di David e di tutti gli ostaggi ancora in vita, e di riportare indietro tutti gli ostaggi caduti, ora”, ha aggiunto con fermezza.

Urgenza della situazione e desiderio di risoluzione

L’evento ha messo in evidenza l’urgenza della situazione e il desiderio delle famiglie di vedere un rapido progresso nei negoziati. La tensione tra le autorità israeliane e Hamas continua a crescere, mentre le famiglie degli ostaggi attendono con ansia notizie sui loro cari, sperando in una risoluzione che possa porre fine a questa drammatica situazione.

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