Tajani: improbabile l’imposizione di dazi da parte dell’Europa a Cina e India

Marianna Perrone

Settembre 13, 2025

ROMA, 13 settembre 2025 – Durante un intervento in videocollegamento alla festa nazionale dell’Udc, il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha espresso la propria opinione riguardo alle recenti dichiarazioni di Donald Trump sui dazi da imporre a Cina e India. Tajani ha sottolineato la difficoltà per l’Europa di adottare misure drastiche come l’imposizione di dazi al 100% su questi paesi.

Il leader politico ha commentato le richieste di Trump, il quale ha esortato i membri della NATO a non solo fermare l’acquisto di petrolio russo, ma anche a considerare l’applicazione di dazi significativi, che potrebbero variare dal 50% al 100% nei confronti della Cina. Tajani ha messo in evidenza come sia fondamentale passare dalle parole ai fatti, ricordando che l’Italia ha già interrotto l’importazione di gas dalla Russia.

La posizione sull’imposizione di dazi

Tajani ha poi riflettuto sull’idea di applicare dazi secondari ai paesi che continuano a comprare petrolio dalla Russia. Secondo il vicepremier, è più opportuno concentrare gli sforzi sanzionatori direttamente sulla Russia, piuttosto che penalizzare i paesi che acquistano il petrolio. Ha citato le parole di Trump, sottolineando l’importanza di infliggere sanzioni finanziarie per limitare i fondi a disposizione del presidente russo Vladimir Putin, che vengono utilizzati per finanziare la guerra.

Le implicazioni delle sanzioni

Le affermazioni di Tajani si inseriscono in un dibattito più ampio sull’efficacia delle sanzioni economiche come strumento di pressione internazionale. Con l’Europa che sta cercando di distaccarsi dalle forniture energetiche russe, la questione dei dazi e delle sanzioni diventa cruciale per la stabilità economica e la sicurezza politica. Le scelte strategiche dei leader europei, come quelle di Tajani, potrebbero avere ripercussioni significative sulle relazioni internazionali e sull’equilibrio di potere globale.

Il discorso di Tajani non solo mette in evidenza la complessità delle relazioni commerciali, ma invita anche a riflettere sulle azioni concrete che i paesi possono intraprendere per affrontare le sfide poste dalla guerra in Ucraina e dalle politiche aggressive della Russia. La sua posizione, quindi, si configura come un tentativo di guidare l’Europa verso una risposta più diretta e incisiva nei confronti delle aggressioni russe, mantenendo al contempo un occhio critico sulle dinamiche globali.

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