Mentre Charlie Kirk perdeva la vita, negli Stati Uniti si registravano 175 sparatorie

Egidio Luigi

Settembre 13, 2025

La tragedia di Columbine ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva, non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo. A distanza di anni, le scuole continuano a trasformarsi in scene di violenza. Recentemente, mentre un giovane perdeva la vita in un’università, un altro studente ha aperto il fuoco nella sua scuola superiore in Colorado, ferendo gravemente due compagni prima di suicidarsi. Il tragico bilancio è di tre studenti dell’Evergreen High School colpiti, inclusa la stessa persona che ha perpetrato l’attacco.

Un episodio simile

Un episodio simile si è verificato circa dieci giorni fa all’istituto cattolico Annunciation di Minneapolis, nel Minnesota, dove due bambini di otto e dieci anni hanno perso la vita in un attacco. L’aggressore, un ventitreenne senza precedenti penali, ha anch’egli scelto di togliersi la vita dopo il gesto. Secondo il K-12 School Shooting Database, dall’inizio dell’anno si sono registrate oltre 140 sparatorie nelle scuole primarie e secondarie. Dopo la tragedia di Minneapolis, il governatore democratico Tim Walz ha espresso il suo cordoglio, condannando fermamente “l’ennesimo orribile atto di violenza” che ha colpito la comunità.

Interrogativi sulla sicurezza

Questi eventi sollevano interrogativi inquietanti sulla sicurezza nelle scuole e sul crescente fenomeno della violenza giovanile negli Stati Uniti. La ripetizione di tali atti drammatici richiede una riflessione profonda e un’azione concreta per prevenire ulteriori tragedie.

×