Il premier britannico Keir Starmer ha avviato una serie di contatti diplomatici il 14 febbraio 2025, a seguito di un grave incidente che ha coinvolto la violazione dello spazio aereo della NATO e della Polonia da parte della Russia. Dopo aver parlato con il cancelliere tedesco Frederich Merz, Starmer ha contattato anche il presidente francese Emmanuel Macron. Downing Street ha confermato che entrambi i leader hanno espresso la loro forte condanna per quanto accaduto, sottolineando la necessità di “rafforzare le difese dell’Alleanza Atlantica”. Merz ha evidenziato che, sebbene la contraerea alleata abbia funzionato, non ha impedito l’ingresso di un numero eccessivo di droni.
La risposta della polonia
La Polonia, nel frattempo, ha deciso di non correre rischi e ha disposto il dispiegamento di 40mila soldati lungo il confine orientale con la Bielorussia, in risposta alle esercitazioni militari congiunte di Minsk e Mosca, denominate Zapad-25. Il viceministro della Difesa polacco, Cezary Tomczyk, ha ricordato che nel 2022 tali esercitazioni avevano avuto un carattere “offensivo” e avevano preceduto l’invasione dell’Ucraina. Secondo l’agenzia turca Anadolu, il numero di soldati polacchi dislocati è aumentato dopo l’attacco russo con droni. Il generale statunitense Alexus Grynkewich, comandante supremo della NATO, ha comunicato al ministero della Difesa polacco un “pacchetto completo di soluzioni per la Polonia”. Gli alleati non hanno tardato a rispondere: Londra ha offerto di inviare uno squadrone di Typhoon in Polonia per rafforzare il sistema di difesa NATO. Berlino ha annunciato che estenderà la propria partecipazione al programma di sorveglianza aerea, aumentando il numero di Eurofighter da due a quattro e prolungando la missione fino alla fine dell’anno. Macron ha invece dichiarato che Parigi invierà tre caccia Rafale per proteggere lo spazio aereo polacco, con limitazioni alla navigazione aerea nelle aree orientali per facilitare il lavoro dei radar.
Le analisi e le proposte
L’analisi dell’incidente è attualmente in corso, e la NATO sta considerando che l’accaduto possa “insegnare certe lezioni”. Tuttavia, le discussioni su come evitare l’ingresso dei droni nello spazio aereo alleato sono delicate. Una fonte alleata ha spiegato che ciò richiederebbe un cambiamento nelle regole d’ingaggio. A poche ore dall’incidente, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto la creazione di una task force congiunta ucraino-polacca per la protezione dei cieli, un’idea che un diplomatico ha definito un “passo avanti enorme” per la NATO, anche se la posizione di Donald Trump rimane un fattore di incertezza. La possibilità di intercettare gli obiettivi prima che entrino nello spazio aereo alleato è considerata più realizzabile, e le capitali stanno discutendo attivamente su questo tema.
La posizione degli stati uniti
Gli Stati Uniti, pur mantenendo la loro strategia di disimpegno graduale dall’Europa, continuano a monitorare la situazione. I segnali iniziali sono stati positivi, come dimostrano le ferme parole dell’ambasciatore USA alla NATO, Matthew Whitaker, e la telefonata di Trump al presidente polacco Karol Nawrocki. La Polonia, per non lasciare nulla di intentato, ha richiesto una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per internazionalizzare l’accaduto e dimostrare al mondo la pericolosità e la disonestà della Russia, che continua a negare ogni coinvolgimento.
Il consiglio di sicurezza dell’onu
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si riunirà il 15 febbraio 2025 per discutere l’intrusione dei droni russi sul territorio polacco. La vicesegretario generale delle Nazioni Unite, Rosemary DiCarlo, interverrà durante la sessione prevista per le 15 ora di New York.
Trump: droni russi in polonia potrebbero essere stati errore
Donald Trump ha commentato la situazione riguardante i droni russi in Polonia, affermando che potrebbero essere stati un errore, ma ha espresso la sua insoddisfazione per la situazione attuale. “Spero che stia per finire”, ha dichiarato, secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg.