La presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha recentemente comunicato che la proposta di imporre dazi fino al 50% sui prodotti provenienti da paesi privi di accordi commerciali con il Messico, compresi diversi stati asiatici, non ha l’intento di creare tensioni diplomatiche né di compiacere gli Stati Uniti. L’obiettivo principale è quello di rafforzare l’industria locale del paese.
Dialogo e relazioni internazionali
Sheinbaum ha dichiarato: “Stiamo dialogando con gli ambasciatori, inclusi quelli della Cina e della Corea del Sud. Non desideriamo conflitti con nessuno”. Queste parole evidenziano la volontà del governo messicano di mantenere buone relazioni internazionali, mentre si cerca di proteggere e promuovere l’economia interna.
Dettagli della proposta economica
La proposta, che fa parte del pacchetto economico per il 2026, prevede l’applicazione di dazi significativi su una serie di prodotti, tra cui veicoli leggeri, ricambi per automobili, prodotti tessili e acciaio. Questi provvedimenti sono stati concepiti per sostenere l’economia messicana e il Piano Messico, un’iniziativa annunciata prima dell’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.
Strategia commerciale e produzione interna
Oltre ai dazi su prodotti provenienti da Cina e Corea del Sud, le nuove tariffe si applicheranno anche alle importazioni da paesi come India, Indonesia, Russia, Thailandia e Turchia. Questa strategia mira a incentivare la produzione interna e a ridurre la dipendenza da fornitori esteri, contribuendo così alla crescita del mercato locale.
Contesto economico globale
La decisione di Sheinbaum di intraprendere questa strada si inserisce in un contesto economico globale complesso, dove le relazioni commerciali sono influenzate da vari fattori geopolitici. Il governo messicano, attraverso queste misure, intende non solo tutelare le proprie industrie, ma anche posizionarsi in modo strategico nel panorama commerciale internazionale.