Gli Usa sollecitano Tokyo a introdurre nuovi dazi su importazioni da Cina e India

Marianna Perrone

Settembre 12, 2025

Nuove pressioni giungono dagli Stati Uniti nei confronti del Giappone e, a breve, anche degli altri Paesi del G7. L’obiettivo è l’adozione di dazi più elevati nei confronti di Cina e India, in risposta ai loro continui acquisti di petrolio dalla Russia. Questa notizia è stata riportata dall’agenzia Kyodo, che ha citato un funzionario del dipartimento del Tesoro statunitense, il quale ha dichiarato che la nuova iniziativa dell’amministrazione Trump fa parte di una strategia volta a porre fine quanto prima al conflitto in Ucraina. Un portavoce del Tesoro ha confermato che i ministri delle finanze delle principali democrazie si riuniranno online venerdì per discutere la richiesta avanzata da Washington.

Le ragioni dietro le pressioni americane

Un funzionario del Tesoro ha affermato che gli acquisti di petrolio russo da parte di Cina e India stanno contribuendo a finanziare l’operato del presidente russo, Vladimir Putin, prolungando così il conflitto e le sofferenze del popolo ucraino. “I nostri partner del G7 devono unirsi a noi in questa battaglia”, ha sottolineato il funzionario all’agenzia Kyodo. A settembre, Trump ha raddoppiato i dazi sui beni importati dall’India, che risulta essere uno dei principali partner commerciali della Russia, insieme alla Cina. Tuttavia, secondo gli analisti, un aumento dei dazi da parte del Giappone su Cina e India appare complesso, dati i forti legami economici che il Paese ha con entrambi.

Visita di Modi a Tokyo e cooperazione economica

Il primo ministro indiano, Narendra Modi, ha visitato Tokyo alla fine di agosto per un incontro con il suo omologo giapponese, Shigeru Ishiba. Durante questo incontro, i due leader hanno concordato di rafforzare la cooperazione in ambito economico e di sicurezza. La guerra in Ucraina ha avuto un impatto significativo sulle esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti verso l’Europa, in risposta alla diminuzione delle forniture russe. Tra le varie iniziative in discussione tra Washington e Tokyo, c’è un ambizioso progetto da 44 miliardi di dollari per la realizzazione di un gasdotto che collegherebbe i giacimenti nel nord dell’Alaska a un porto nel sud, consentendo così la liquefazione e l’esportazione del gas statunitense verso i mercati asiatici.

La situazione attuale presenta sfide e opportunità per i Paesi coinvolti, mentre gli Stati Uniti cercano di esercitare la loro influenza per modificare le dinamiche energetiche globali e sostenere i propri alleati in un contesto di crescente tensione internazionale.

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