Il teatro di prosa italiano si trova attualmente in una fase di notevole vivacità, ma richiede un sostegno più incisivo. Questo è quanto affermato da Luca De Fusco, direttore artistico del Teatro di Roma, durante la cerimonia di accoglienza al Quirinale dei finalisti dei Premi Le Maschere del Teatro Italiano 2025.
Sostegno al teatro di prosa
De Fusco ha messo in evidenza le differenze tra il teatro italiano e quello di altri paesi, come la Francia, dove il settore gode di un sostegno maggiore. In Italia, il melodramma ha storicamente ricevuto più attenzione, con i teatri lirici che beneficiano di sostegni statali. Inoltre, il cinema italiano, che ha avuto un ruolo significativo nel panorama culturale europeo dopo la Seconda Guerra Mondiale, continua a mantenere una posizione centrale. Tuttavia, il teatro italiano ha una tradizione ricca, con autori, attori e registi di grande valore. De Fusco ha espresso gratitudine al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il “segno di affetto verso il teatro italiano”, evidenziando l’importanza del riconoscimento istituzionale.
Tradizione orale e futuro del teatro
Riferendosi a un passaggio del romanzo di Ray Bradbury, “Fahrenheit 451”, De Fusco ha tracciato un parallelo tra i teatranti e i personaggi del libro, sottolineando che, sebbene la letteratura teatrale possa essere conservata nelle biblioteche, il teatro stesso vive attraverso la pratica. Secondo il direttore artistico, l’Italia è ricca di anfiteatri, ma la conoscenza su come venissero rappresentate le opere di autori come Eschilo, Sofocle e Euripide è limitata. La tradizione orale è fondamentale per mantenere viva questa forma d’arte, e De Fusco ha ribadito l’importanza di un supporto non solo finanziario, ma anche affettivo da parte delle istituzioni.
Panorama attuale del teatro italiano
Nonostante le sfide affrontate, De Fusco ha espresso un giudizio positivo sull’interesse crescente verso lo spettacolo dal vivo in Italia, evidenziando come, dopo l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, il settore abbia mostrato una ripresa vigorosa. Le sale teatrali sono generalmente piene, e il Teatro di Roma ha registrato un’occupazione dell’85% presso il Teatro Argentina. La riapertura del Teatro di Ostia Antica ha visto un successo simile, con un tutto esaurito costante. Questi dati non rappresentano un caso isolato, ma riflettono una tendenza generale del teatro italiano a recuperare il pubblico e a rinvigorire l’interesse per le rappresentazioni dal vivo.