Trump sollecita Bibi a evitare ulteriori raid aerei in Qatar

Marianna Perrone

Settembre 11, 2025

Donald Trump ha recentemente contattato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per esprimere il suo disappunto riguardo all’attacco condotto contro i leader di Hamas a Doha, avvenuto il 12 gennaio 2025. Secondo quanto riportato da due fonti ad Axios, l’ex presidente degli Stati Uniti ha chiesto a Netanyahu di astenersi da ulteriori azioni militari nei confronti del Qatar.

Conversazione tra Trump e Netanyahu

Durante la loro conversazione telefonica, Trump ha manifestato la sua insoddisfazione per la decisione di Israele, sollevando interrogativi sulle conseguenze a lungo termine di tali azioni. “È inaccettabile. Ti chiedo di non ripeterlo”, avrebbe affermato Trump, come riportato dalle fonti a conoscenza della discussione.

Reazione di Hamas

La reazione di Hamas non si è fatta attendere. Il portavoce dell’organizzazione palestinese, Fawzi Barhoum, ha accusato il governo americano di essere complice dell’attacco, sottolineando la responsabilità politica e morale degli Stati Uniti nel sostenere Israele. Durante una conferenza stampa tenutasi a Doha, Barhoum ha dichiarato: “Il governo americano è complice a pieno titolo di questo crimine, in virtù della sua responsabilità politica e morale nel fornire protezione e continuo sostegno all’attacco di Israele e ai suoi continui crimini contro il nostro popolo”.

Dettagli sull’attacco

Secondo le informazioni fornite da Barhoum, l’attacco ha causato la morte di cinque palestinesi e di un cittadino qatariota. Tra i feriti figurano la moglie del capo negoziatore di Hamas, Khalil al Hayya, e la moglie del figlio di quest’ultimo, già dichiarato morto martedì.

Descrizione dell’evento da parte di Barhoum

Barhoum ha descritto l’evento come un “crimine brutale” che ha colpito non solo la sovranità del Qatar, ma anche l’identità e il significato del Paese. Ha aggiunto che “questa è una battaglia che coinvolge l’intera nazione” e ha definito l’azione israeliana come una “dichiarazione di guerra a tutti i Paesi arabi e islamici”, sottolineando che il fallito tentativo di Israele rappresenta un tentativo di ottenere una vittoria dopo il fallimento a Gaza.

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