Netanyahu: “L’operazione in Qatar simile a quella degli Usa post 11 settembre”

Egidio Luigi

Settembre 11, 2025

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha rilasciato dichiarazioni incisive riguardo alla recente operazione militare condotta in Qatar. Durante un discorso tenuto il 11 settembre 2025, Netanyahu ha sottolineato la determinazione di Israele nel perseguire i leader di Hamas, paragonando le azioni del suo governo a quelle degli Stati Uniti dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001.

Il messaggio ai Paesi sostenitori del terrorismo

Netanyahu ha lanciato un ultimatum chiaro ai Paesi che forniscono rifugio ai terroristi: “O li espellete o li assicurate alla giustizia. Se non lo farete voi, lo faremo noi”. Questa affermazione evidenzia la crescente frustrazione di Israele nei confronti di quelle nazioni che, secondo il premier, non stanno facendo abbastanza per combattere il terrorismo. La situazione attuale in Medio Oriente è complessa e caratterizzata da tensioni persistenti, e il premier sembra intenzionato a prendere misure drastiche per garantire la sicurezza del suo Paese.

La dichiarazione di Netanyahu non è solo una minaccia, ma anche un appello alla comunità internazionale per un maggiore impegno nella lotta contro il terrorismo. La strategia israeliana, come evidenziato dal premier, si basa su un approccio proattivo, simile a quello adottato dagli Stati Uniti nel periodo post-11 settembre, quando vennero intensificati gli sforzi per neutralizzare le minacce terroristiche a livello globale.

Il raid israeliano in Qatar

Il raid in Qatar, descritto come un’operazione mirata, ha avuto l’obiettivo di colpire i leader di Hamas, un gruppo considerato da Israele e da molti altri Paesi come un’organizzazione terroristica. Netanyahu ha difeso l’operazione, affermando che era necessaria per proteggere la sicurezza nazionale di Israele e per garantire che i responsabili di attacchi contro il suo Paese vengano portati davanti alla giustizia.

La posizione di Israele è sempre stata quella di non tollerare atti di terrorismo e di rispondere con fermezza a qualsiasi minaccia. Il premier ha ribadito che la sicurezza dei cittadini israeliani è la massima priorità e che il governo non esiterà a intraprendere azioni necessarie per salvaguardare il Paese.

Le reazioni internazionali

Le dichiarazioni di Netanyahu hanno suscitato reazioni diverse a livello internazionale. Mentre alcuni Paesi hanno espresso sostegno per le azioni di Israele nella lotta contro il terrorismo, altri hanno sollevato preoccupazioni riguardo all’impatto di tali operazioni sulla stabilità della regione. L’operazione in Qatar potrebbe infatti avere ripercussioni significative, non solo per le relazioni tra Israele e i Paesi arabi, ma anche per la sicurezza generale del Medio Oriente.

In questo contesto, la comunità internazionale si trova di fronte alla sfida di trovare un equilibrio tra il sostegno alla lotta contro il terrorismo e la necessità di mantenere la pace e la stabilità nella regione. Le parole di Netanyahu rappresentano quindi un campanello d’allarme per tutti gli attori coinvolti, richiamando l’attenzione sulla complessità della situazione attuale e sulla necessità di un approccio coordinato per affrontare le minacce globali.

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