La recente relazione della commissione parlamentare d’inchiesta su TikTok ha suscitato un acceso dibattito in Francia riguardo alla sicurezza dei giovani sui social media. Il rapporto, reso pubblico il 11 settembre 2025, propone misure drastiche per affrontare quella che viene definita una “trappola algoritmica” che potrebbe mettere a rischio la salute mentale degli adolescenti.
Proposte della commissione parlamentare
La commissione ha suggerito, tra le varie iniziative, di vietare l’accesso ai social media per i minori di 15 anni. Questo divieto è visto come una misura necessaria per proteggere i giovani dalle insidie della rete, che possono influenzare negativamente il loro sviluppo e benessere. Le preoccupazioni principali riguardano l’esposizione a contenuti inappropriati e la manipolazione delle emozioni attraverso algoritmi progettati per mantenere gli utenti incollati allo schermo.
In aggiunta, è stata proposta l’implementazione di un “coprifuoco digitale” per gli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 18 anni. Questo provvedimento prevede la limitazione dell’uso dei social media dalle 22:00 alle 8:00, un tentativo di ridurre l’impatto negativo delle ore notturne trascorse online, che possono interferire con il sonno e la salute generale dei ragazzi.
La responsabilità dei genitori
Un altro punto cruciale del rapporto è l’introduzione di un “reato di negligenza digitale” per i genitori. Questa misura mira a responsabilizzare i genitori riguardo all’uso che i loro figli fanno dei social media. Se approvata, la legge potrebbe comportare sanzioni per i genitori che non vigilano adeguatamente sull’attività online dei propri figli, rendendo la questione della sicurezza digitale una responsabilità condivisa.
L’iniziativa è stata accolta con favore da alcuni esperti di salute mentale, i quali sottolineano l’importanza di un intervento proattivo da parte delle famiglie per garantire un ambiente digitale più sicuro. Tuttavia, ci sono anche timori riguardo all’efficacia di tali misure e alla possibilità che possano portare a conflitti tra genitori e figli.
Campagna informativa sui rischi
Infine, la commissione ha raccomandato una massiccia campagna informativa per sensibilizzare i giovani e i genitori sui rischi associati all’uso dei social media. Questa campagna dovrebbe includere informazioni dettagliate sui potenziali effetti negativi, come l’ansia, la depressione e le problematiche legate all’immagine corporea, che possono derivare da un uso eccessivo e non controllato delle piattaforme social.
Il rapporto della commissione d’inchiesta su TikTok rappresenta un passo significativo verso la protezione dei giovani in un’era sempre più digitale, evidenziando la necessità di un approccio integrato che coinvolga istituzioni, famiglie e società civile.