Israele lancia un attacco contro il Qatar, convocato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu

Egidio Luigi

Settembre 10, 2025

Il conflitto che ha colpito il Medioriente ha raggiunto il giorno 705, segnando un nuovo capitolo di tensioni e violenze. Nella giornata di ieri, 6 aprile 2025, le forze armate israeliane hanno effettuato un raid mirato nel quartiere Leqtaifiya di Doha, in Qatar, dove si trovavano presunti leader politici di Hamas intenti a discutere un possibile cessate il fuoco. Questa operazione, denominata “Atzeret HaDin” o “Operation Summit of Fire“, è stata pianificata dall’IDF in collaborazione con lo Shin Bet, e secondo alcune fonti sarebbe stata approvata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Tuttavia, la Casa Bianca ha prontamente smentito, affermando di essere stata informata dell’operazione, ma di non averne dato l’approvazione.

Conseguenze del raid

Le conseguenze del raid hanno suscitato un’ondata di condanne a livello internazionale. Il governo del Qatar ha descritto l’azione come una “palese violazione del diritto internazionale” e un “atto vigliacco”. Anche altri paesi, tra cui Italia, Germania, Regno Unito, Unione Europea, Turchia, Egitto e Iran, hanno espresso profonda preoccupazione, avvertendo del rischio di un’ulteriore escalation della crisi. Secondo vari analisti, l’attacco israeliano potrebbe compromettere i tentativi di negoziazione per un cessate il fuoco e per lo scambio di ostaggi, portando il conflitto verso una nuova fase di tensione regionale.

Reazione di Israele e dell’ONU

Israele, dal canto suo, ha rivendicato la responsabilità dell’operazione, dichiarando di aver agito unilateralmente. In risposta agli eventi, l’ONU ha convocato una riunione del Consiglio di Sicurezza per discutere la situazione e le sue implicazioni. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, temendo che la situazione possa degenerare ulteriormente e portare a conseguenze devastanti per la regione.

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