Israele colpisce i leader di Hamas a Doha, incertezze sulla loro sorte

Egidio Luigi

Settembre 10, 2025

La villetta a due piani, di un vivace colore ocra, si trova nei pressi della spiaggia nel rinomato quartiere QATARA di DOHA. Il 12 luglio 2025, l’area è stata scossa da potenti esplosioni causate da dieci bombe sganciate dai caccia israeliani, che hanno trasformato il paesaggio in un campo di detriti. Le aiuole di bouganville e le palme circostanti sono state gravemente danneggiate, mentre colonne di fumo nero si sono mescolate con il calore opprimente di 43 gradi che caratterizza la capitale qatariota.

L’operazione a sorpresa, che ha colpito per la prima volta il Qatar, è stata definita “storica” da fonti israeliane. L’obiettivo principale del raid era il vertice di Hamas, che si stava svolgendo nell’edificio colpito, dove i leader del gruppo militante si riunivano, probabilmente per discutere una proposta americana riguardante un accordo di cessate il fuoco e il rilascio di ostaggi. La leadership di Hamas è stata accusata dall’IDF e dallo Shin Bet di aver orchestrato attività terroristiche contro Israele, essendo ritenuti direttamente responsabili del massacro del 7 ottobre 2023. Tra i nomi di spicco nel mirino degli attaccanti c’era quello di KHALIL AL-HAYYA. Tuttavia, la sorte dei dirigenti colpiti rimane incerta, con notizie contrastanti riguardo ai danni subiti dall’edificio e dalla casa adiacente. Secondo quanto riportato dalla CNN, il centro della struttura bombardata è crollato, mentre la polizia ha bloccato l’accesso alla zona per evitare che la gente scattasse foto. I media arabi, tuttavia, hanno diffuso ampiamente video e immagini dell’attacco.

Il premier israeliano BENJAMIN NETANYAHU ha dichiarato su Truth che la decisione di attaccare il Qatar è stata sua e non di Donald Trump, il quale ha commentato l’attacco in un lungo post.

Obiettivi e complessità dell’operazione

L’operazione militare ha presentato sfide significative, poiché il luogo di incontro dei dirigenti di Hamas non si trovava in una zona isolata, ma in un quartiere residenziale noto di DOHA. Qualsiasi errore avrebbe potuto portare a gravi danni collaterali. I caccia israeliani hanno effettuato rifornimento in volo prima di eseguire il bombardamento a 1.800 chilometri dalla loro base. L’edificio colpito ospitava figure chiave di Hamas, tra cui KHALIL AL-HAYYA, KHALED MASHAL, MUHAMMAD DARWISH, RAZI HAMAD e IZZAT AL-RISHQ. La reazione dei Paesi arabi è stata di forte condanna, con il Qatar che ha descritto l’attacco come un “vile atto” e una chiara violazione del diritto internazionale.

Dopo il raid, NETANYAHU ha assunto la piena responsabilità dell’operazione, concordata con il ministro ISRAEL KATZ in risposta a un attentato avvenuto a GERUSALEMME. Un alto funzionario della Casa Bianca ha rivelato che l’amministrazione americana era stata informata in anticipo dell’operazione, preparata dalle agenzie di sicurezza israeliane per oltre un anno. Subito dopo l’attacco, gli Stati Uniti hanno avvertito il Qatar, una notizia che è stata smentita dalle autorità di DOHA. Questa modalità di comunicazione non è nuova per il Qatar, che ha una storia di accordi riguardanti raid sul proprio territorio.

Reazioni internazionali e conseguenze

L’attacco ha suscitato reazioni immediate a livello internazionale. Analisti sottolineano che l’azione militare di Israele aveva due obiettivi principali: eliminare KHALIL AL-HAYYA e ZAHER JABARIN dal team negoziale di Hamas, dato il loro atteggiamento intransigente durante i colloqui di pace. In secondo luogo, si ipotizza che Israele volesse coinvolgere nei negoziati IZZ AL-DIN AL-HADDAD, uno degli ultimi leader militari rimasti a GAZA, apparso più disposto a discutere compromessi.

Dopo l’attacco, il Qatar ha deciso di rinviare i negoziati a una data da stabilire. NETANYAHU ha affermato che la guerra a GAZA potrebbe terminare immediatamente, poiché Israele ha già agito. La portavoce della Casa Bianca, KAROLINE LEAVITT, ha comunicato che il presidente ha contattato NETANYAHU, esprimendo il desiderio di pace. Anche TRUMP ha telefonato al premier qatariota, sottolineando la sua posizione critica nei confronti dell’attacco a un alleato degli Stati Uniti, ma ha ribadito che l’obiettivo di eliminare Hamas è giustificato. In una dichiarazione ufficiale, Hamas ha affermato che il tentativo di Israele di colpire il team negoziale è fallito, con la conferma della morte di cinque membri della delegazione.

La sorte della leadership di Hamas a DOHA rimane incerta, ma fonti della sicurezza israeliana mostrano ottimismo. Nel frattempo, il 13 luglio 2025, a GAZA CITY, l’IDF ha diffuso un ordine di evacuazione generale, portando migliaia di residenti a spostarsi verso sud. L’esercito stima che almeno 300.000 persone non intendano abbandonare la città. Una foto di ISMAIL HANIYEH, ucciso a TEHERAN, insieme alla leadership di Hamas, mentre pregano per il massacro del 7 ottobre 2023, continua a circolare sui social media in ISRAELE.

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