Francia, Lecornu assume la carica di primo ministro: “Ce la faremo”, ma il Paese è in crisi

Marianna Perrone

Settembre 10, 2025

Il 2 dicembre 2025, la Francia si trova in un momento cruciale con l’insediamento di Sébastien Lecornu come nuovo primo ministro. Lecornu, 39 anni, già ministro della Difesa e alleato fidato di Emmanuel Macron, ha ricevuto l’incarico a mezzogiorno presso la sede governativa di Matignon, succedendo a François Bayrou, recentemente sfiduciato dall’Assemblée nationale. La sua nomina segna il quinto cambio al vertice del governo dall’inizio del secondo mandato di Macron e giunge in un contesto di crescente tensione sociale e manifestazioni in tutto il Paese. Durante la cerimonia di passaggio dei poteri, Lecornu ha promesso un approccio riformista e la necessaria “rottura” con le dinamiche politiche precedenti, dichiarando: “Ce la faremo”.

Il passaggio di consegne a Matignon

Sébastien Lecornu ha ufficialmente assunto la carica di primo ministro in una cerimonia sobria a Matignon, un luogo simbolico per la politica francese. Il passaggio di consegne con François Bayrou si è svolto alla presenza di rappresentanti istituzionali e della stampa, in un clima di consapevolezza delle sfide che attendono il nuovo premier. Lecornu ha ricevuto l’incarico direttamente dal presidente Macron con un mandato chiaro: costruire un nuovo equilibrio parlamentare e presentare una legge di bilancio condivisa nei prossimi mesi.

Il compito di Lecornu si presenta particolarmente complesso, considerando la recente sfiducia subita da Bayrou e le opposizioni pronte a contestare la nuova leadership. Il nuovo premier ha annunciato l’intenzione di avviare immediatamente colloqui con le forze politiche per comprendere le aspettative dei cittadini francesi, dimostrando la sua volontà di operare con umiltà e senso del dovere.

Proteste e tensioni in tutta la Francia

Mentre a Matignon si svolgeva il passaggio di poteri, le strade francesi erano teatro di proteste sempre più accese. La mobilitazione nazionale, denominata “Blocchiamo tutto”, ha portato a oltre 200 arresti, di cui 132 nella sola regione parigina. Le manifestazioni si sono manifestate in diverse forme, dai cortei pacifici ai blocchi stradali, fino a scontri violenti con le forze dell’ordine.

A Parigi, il périphérique è stato bloccato in più punti, in particolare alle porte de la Chapelle, Bagnolet e Montreuil, con studenti in sciopero che hanno dato fuoco a oggetti. Nei pressi della Gare du Nord, la polizia ha impedito l’accesso a centinaia di manifestanti. Anche a Rennes, un autobus incendiato sulla tangenziale Sud ha causato danni strutturali significativi. Momenti di tensione si sono registrati anche a Nantes, Lione, Lille e Tolosa, costringendo le forze dell’ordine a mobilitare oltre 80.000 agenti a livello nazionale, di cui 6.000 solo a Parigi, nel tentativo di contenere le manifestazioni.

La missione di Lecornu per la stabilità istituzionale

La nomina di Sébastien Lecornu è stata interpretata come un segnale di continuità da parte di Emmanuel Macron. Considerato un uomo di fiducia dell’Eliseo, Lecornu ha il compito prioritario di garantire la stabilità politica e istituzionale, attraverso la presentazione e approvazione della legge di bilancio 2026. Dovrà affrontare un Parlamento frammentato, dove nessuna forza politica ha una maggioranza solida, rendendo necessaria la capacità di mediazione e fermezza decisionale per evitare una paralisi governativa.

Nel suo primo discorso da premier, Lecornu ha affermato: “Ci riusciremo”, sottolineando che saranno necessarie rotture non solo nella forma, ma anche nel metodo. Questo approccio indica la sua volontà di apportare cambiamenti significativi, pur mantenendo l’impostazione istituzionale voluta da Macron.

Reazioni politiche e sfide future

Le reazioni politiche alla nomina di Lecornu non hanno tardato ad arrivare. Marine Le Pen ha descritto la decisione come l'”ultima cartuccia del macronismo”, suggerendo un’alternativa futura guidata da Jordan Bardella. Nel frattempo, la sinistra radicale ha annunciato l’intenzione di presentare una mozione di sfiducia nei prossimi giorni. Lecornu dovrà quindi affrontare un contesto parlamentare ostile, dove sarà fondamentale costruire alleanze per garantire la sopravvivenza del suo governo.

La sua nomina avviene in un periodo di fragilità politica, essendo Lecornu il quinto primo ministro in due anni, il terzo dopo la dissoluzione del precedente esecutivo. Le sfide immediate includono ottenere un voto di fiducia, portare avanti la legge di bilancio e rispondere alle richieste sociali. La tenuta del governo dipenderà dalla capacità del nuovo premier di bilanciare il dialogo istituzionale con decisioni ferme.

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