Attacco a Gerusalemme provoca sei vittime, due terroristi neutralizzati. Katz: ‘Conseguenze significative’

Marianna Perrone

Settembre 8, 2025

Questa mattina, un attacco armato ha colpito Gerusalemme, precisamente nei pressi di una fermata dell’autobus situata vicino a due insediamenti israeliani a nord della città. L’episodio ha causato la morte di sei civili israeliani e ha lasciato almeno una decina di feriti, alcuni dei quali in condizioni gravi. Secondo quanto riportato da Channel 12, due terroristi sono stati uccisi durante l’azione. Gli aggressori hanno fatto irruzione su un autobus della linea 62, aprendo il fuoco indiscriminatamente. La loro azione è stata fermata da un soldato presente sul posto. Hamas ha commentato l’accaduto su Telegram, definendo l’attacco come una “risposta naturale ai crimini dell’occupazione”.

Reazione di Israele all’attacco

La reazione da parte di Israele è stata immediata e severa. Il ministro della Difesa Israel Katz ha descritto l’attacco come “atroce” e ha avvertito che ci saranno “conseguenze gravi e di vasta portata”. Katz ha fatto riferimento alle operazioni antiterrorismo già in corso nella Cisgiordania, sottolineando che Israele ha già affrontato e sconfitto il terrorismo palestinese nella regione settentrionale della Samaria e che lo stesso accadrà in altri contesti.

Interventi del primo ministro

In seguito all’attacco, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu si è recato sul luogo dell’incidente per valutare la situazione con i vertici della sicurezza nazionale. Ha rivelato che il militare che ha neutralizzato i terroristi è un comandante di squadra della brigata Hashmonaim, composta da soldati ultraortodossi. Netanyahu ha dichiarato che Israele è impegnato in una guerra feroce contro il terrorismo e, sebbene ci siano stati successi, purtroppo non è stato il caso di oggi.

Richieste di smantellamento dell’Autorità Nazionale Palestinese

Bezalel Smotrich, un ministro di destra israeliano, ha chiesto lo smantellamento dell’Autorità Nazionale Palestinese, affermando che non è accettabile un ente che educa i propri figli a uccidere gli ebrei. Ha proposto che i villaggi di provenienza dei terroristi debbano essere distrutti, paragonandoli a città di Gaza ridotte in macerie.

Risposta dell’Autorità Nazionale Palestinese

L’Autorità Nazionale Palestinese ha risposto, condannando qualsiasi attacco contro civili e ribadendo che la sicurezza nella regione non può essere raggiunta senza porre fine all’occupazione e fermare la violenza. In un comunicato ufficiale, ha denunciato tutte le forme di terrorismo, indipendentemente dalla loro origine.

Ultimatum a Hamas

Questa mattina, il ministro della Difesa Israel Katz aveva anche esortato Hamas a rilasciare gli ostaggi e a deporre le armi, minacciando la distruzione di Gaza se non avessero obbedito. Katz ha avvertito che questo è un ultimo avvertimento per gli appartenenti a Hamas, promettendo che Gaza sarà annientata se non si fermeranno.

Identità dei terroristi e operazioni in corso

I due terroristi, che hanno aperto il fuoco su due autobus all’incrocio Ramot, provenivano da due villaggi palestinesi a nord-ovest di Gerusalemme, Kubiba e Katna. L’IDF ha istituito un cordone di sicurezza attorno a queste aree, poiché i due non avevano il permesso di entrare in Israele. Le prime indagini dello Shin Bet e della polizia hanno rivelato che i terroristi sono entrati in Israele attraverso una breccia nella recinzione di sicurezza.

Operazioni di inseguimento

Il premier Netanyahu ha dichiarato che le forze di sicurezza sono attualmente impegnate in un’operazione di inseguimento e accerchiamento dei villaggi di provenienza dei terroristi, promettendo di raggiungere chiunque abbia collaborato con loro. Ha sottolineato che, sebbene l’IDF e lo Shin Bet abbiano sventato centinaia di attentati quest’anno, purtroppo non sono riusciti a prevenire quello di oggi. Netanyahu ha ribadito che tali attacchi non indeboliscono Israele, ma al contrario rafforzano la determinazione a completare le missioni in corso.

Identità delle vittime

Le autorità israeliane hanno reso noti i nomi di quattro delle sei vittime dell’attentato. Tra di esse ci sono il rabbino Levi Yitzhak Fash, addetto alla yeshivà Kol Torah, e Yaakov Pinto, un giovane di 25 anni, residente a Gerusalemme. Pinto, originario di Melilla, in Spagna, si era trasferito in Israele di recente e si era sposato da poco. La sua morte è stata confermata sul posto, insieme a quella di altri tre rabbini.

Avvertimenti ai residenti di Gaza City

Nel frattempo, l’IDF ha lanciato un avvertimento urgente ai residenti di Gaza City, in particolare per le aree identificate con i blocchi 726, 727, 784 e 786, avvisando che la struttura in cui si trovano sarà colpita a breve a causa della presenza di infrastrutture terroristiche di Hamas. I residenti sono stati esortati a evacuare immediatamente e a dirigersi verso le zone umanitarie di Khan Younis.

Critiche internazionali e reazioni dell’Onu

Oggi, l’Onu ha lanciato una nuova accusa contro Israele, con il commissario per i diritti umani Volker Turk che ha denunciato la “retorica genocida” utilizzata dai leader israeliani nei confronti della Striscia di Gaza. Durante la 60ª sessione del Consiglio Onu per i Diritti Umani a Ginevra, Turk ha descritto Gaza come un territorio ridotto a “un cimitero” e ha chiesto una risposta più decisa dalla comunità internazionale per fermare il massacro. Ha espresso il suo orrore per le dichiarazioni di funzionari israeliani, che hanno contribuito alla disumanizzazione dei palestinesi.

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