Questa mattina, il bilancio delle vittime a seguito di un attacco armato a Gerusalemme nord è salito a cinque. Secondo quanto riportato da Channel 12, due terroristi sono stati neutralizzati durante l’azione. Le vittime includono un uomo di 60 anni, tre uomini di 30 anni e una donna di 50 anni. Al momento, si registrano 11 feriti, sette dei quali versano in gravi condizioni.
Il drammatico episodio
Il drammatico episodio si è verificato quando i due aggressori sono saliti a bordo di un autobus della linea 62 e hanno aperto il fuoco indiscriminatamente. Un soldato presente sul luogo ha risposto all’attacco uccidendo i due assalitori. Un paramedico del servizio di ambulanza, giunto rapidamente sul posto, ha descritto la scena: “Abbiamo visto persone a terra, priva di sensi, e una grande confusione. C’erano vetri rotti e abbiamo immediatamente iniziato a fornire assistenza ai feriti, trasportandoli in ospedale”.
Reazione del governo israeliano
In seguito all’attacco, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu si è recato sul luogo dell’incidente, dichiarando di essere in contatto con i vertici della sicurezza nazionale per valutare la situazione. Netanyahu ha confermato che il soldato che ha messo fine all’azione dei terroristi è un comandante della brigata Hashmonaim, composta da soldati haredi (ultraortodossi) che si sono arruolati nell’IDF. “Siamo in una guerra feroce contro il terrorismo su più fronti”, ha affermato il premier, aggiungendo che, sebbene ci siano stati successi, la giornata odierna non è stata fortunata.
Richiesta di smantellamento dell’Autorità nazionale palestinese
Dopo l’attentato, il ministro israeliano Bezalel Smotrich ha richiesto lo smantellamento dell’Autorità nazionale palestinese, sostenendo che “lo Stato di Israele non può tollerare un’Autorità che educa i propri figli a uccidere gli ebrei”. Smotrich ha proposto che i villaggi di provenienza dei terroristi debbano essere distrutti, paragonandoli a Rafah e Beit Hanoun, città di Gaza devastate dalla guerra.
Avvertimenti da parte del ministro della Difesa
Questa violenza arriva nel giorno in cui il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha esortato Hamas a rilasciare gli ostaggi e a deporre le armi, avvertendo che in caso contrario Gaza affronterà la distruzione. Katz ha affermato: “Questo è un ultimo avvertimento agli assassini e agli stupratori di Hamas: rilasciate gli ostaggi o sarete annientati”. La dichiarazione segue quella del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha emesso un simile avvertimento a Hamas per il rilascio degli ostaggi ancora in loro possesso.
Identità dei terroristi e provenienza
I due assalitori, uccisi dopo aver aperto il fuoco su un autobus a Gerusalemme nord, provenivano da due villaggi palestinesi, Kubiba e Katna, situati a nord-ovest della città. Le autorità israeliane hanno confermato che i due non avevano il permesso di entrare in Israele e hanno stabilito un cordone di sicurezza attorno alle loro comunità di origine.
Le accuse dell’Onu contro Israele
Oggi, l’Onu ha denunciato i leader israeliani, accusandoli di alimentare una “retorica genocida” nei confronti della popolazione di Gaza. Volker Turk, alto commissario per i diritti umani, ha descritto Gaza come un “cimitero” e ha esortato la comunità internazionale a intervenire per fermare il massacro in corso. Durante la sua dichiarazione a Ginevra, Turk ha condannato l’uso di una retorica violenta e ha chiesto misure concrete per prevenire ulteriori atrocità. Ha sottolineato la necessità di fermare il flusso di armi verso Israele e di garantire l’accesso umanitario a Gaza.