Il 10 aprile 2025, il Teatro all’aperto Ettore Scola, situato presso la Casa del Cinema di Roma, ha ospitato un evento speciale per celebrare il centenario della nascita di Andrea Camilleri. L’occasione ha visto la proiezione del monologo “Conversazione su Tiresia“, un’opera che il noto scrittore siciliano aveva presentato nel 2018 al Teatro Greco di Siracusa, di fronte a un pubblico di cinquemila persone. Camilleri, che all’epoca era già cieco, aveva descritto la sua esperienza come un modo per esplorare il concetto di eternità , un tema che si intreccia profondamente con la figura mitologica di Tiresia.
Significato simbolico dell’evento
La serata ha avuto un forte significato simbolico, non solo per il tributo a Camilleri, ma anche per il richiamo a un passato ricco di cultura e tradizione. Il monologo, che dura ottanta minuti, è un viaggio attraverso la storia, la letteratura e il teatro, riflettendo sul legame tra l’autore e il mito greco. La scelta del Teatro Greco come palcoscenico per la prima rappresentazione non è stata casuale; Camilleri, uomo di cultura siciliana, ha voluto rendere omaggio a un luogo che incarna la storia del teatro classico.
Riflessioni e celebrazioni
La proiezione di ieri ha rappresentato un momento di riflessione e celebrazione, con la famiglia di Camilleri che ha sottolineato l’importanza di rivivere quell’esperienza come un “testamento spirituale e artistico“. La serata ha visto anche la partecipazione di figure chiave coinvolte nella realizzazione dello spettacolo, tra cui il produttore Carlo Degli Esposti e il regista Roberto Andò. Hanno condiviso aneddoti e retroscena sulla creazione di un’opera che ha segnato un’epoca.
Il personaggio di Tiresia
La figura di Tiresia, interpretata da Camilleri, è una sintesi di secoli di cultura, un personaggio che ha attraversato le epoche e le opere di numerosi autori, da Esiodo a Woody Allen. Camilleri ha saputo mescolare realtà e fantasia, creando un dialogo tra il pubblico e il mito. La voce di Peter Gabriel, con la sua canzone “The cinema show“, ha dato il via a questo viaggio, mentre Camilleri ha esordito con la celebre frase: “Chiamatemi Tiresia…”, evocando la mancanza delle sue profezie.
Un’eredità culturale viva
L’evento ha rappresentato non solo una celebrazione dell’opera di Camilleri, ma anche un momento di connessione tra passato e presente, un invito a riflettere sull’eredità culturale che continua a vivere attraverso le sue parole e i suoi personaggi. La serata ha dimostrato ancora una volta quanto la sua opera sia attuale e significativa, capace di attrarre e coinvolgere generazioni diverse.