Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha definito un “errore” la recente iniziativa internazionale volta a riconoscere lo Stato palestinese, avvertendo che tale spinta potrebbe provocare una risposta unilaterale da parte di Israele. Durante una conferenza stampa tenutasi il 10 gennaio 2025 a Gerusalemme, in compagnia del suo omologo danese Lars Lokke Rasmussen, Saar ha criticato paesi come la Francia e il Regno Unito, sostenendo che le loro azioni rappresentano un grave sbaglio. Secondo il ministro, l’attuazione di tali piani renderebbe più complesso il raggiungimento di una pace duratura e potrebbe destabilizzare ulteriormente la regione, costringendo Israele a prendere decisioni unilaterali.
Dichiarazioni di Saar e contesto attuale
Le dichiarazioni di Saar giungono in un contesto di crescente tensione, in seguito all’approvazione da parte di Israele di una nuova serie di insediamenti in Cisgiordania. Tra questi, spicca il progetto E1, situato a est di Gerusalemme, che secondo la comunità internazionale rappresenta una seria minaccia per la creazione di un futuro Stato palestinese. È importante sottolineare che tutti gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati sono considerati illegali secondo il diritto internazionale. Inoltre, diverse fonti di informazione hanno riportato che Israele starebbe considerando di annettere porzioni della Cisgiordania.
Situazione nella Striscia di Gaza
Nella Striscia di Gaza, la situazione è altrettanto drammatica. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, almeno 21 palestinesi sono stati uccisi in attacchi israeliani avvenuti dall’alba del 10 gennaio 2025. Le fonti mediche locali hanno confermato che la maggior parte delle vittime si trova a Gaza City, dove un bombardamento ha colpito una tenda per sfollati e una scuola trasformata in rifugio. La tenda, situata nelle vicinanze dell’ospedale al-Wafa, ospitava persone in fuga dai combattimenti, mentre nel raid sulla scuola sono state registrate almeno otto vittime, con operazioni di soccorso ancora in corso per estrarre le persone dalle macerie.
Rappresaglie dalla Striscia di Gaza
In un contesto di rappresaglie, l’ala armata della Jihad Islamica, un gruppo alleato di Hamas, ha rivendicato la responsabilità per il lancio di due razzi dalla Striscia di Gaza verso comunità israeliane. L’attacco ha colpito l’insediamento di Netivot, in risposta a quelli che il movimento definisce “crimini” perpetrati contro il popolo palestinese. Questo episodio segna la prima volta in mesi che un attacco missilistico dalla Striscia di Gaza minaccia Netivot, una città israeliana di circa 50.000 abitanti, situata a circa 10 chilometri dal confine palestinese. Nelle ultime 48 ore, l’esercito israeliano ha intensificato le sue operazioni, distruggendo due torri nel centro di Gaza City e invitando i residenti a evacuare, in un contesto di conflitto che dura ormai da quasi due anni.
Incidente all’aeroporto di Eilat-Ramon
Un episodio di tensione si è verificato anche all’aeroporto di Eilat-Ramon, nel sud di Israele, dove un drone lanciato dagli Houthi ha colpito il terminal passeggeri, causando lievi ferite a una persona. I servizi di emergenza israeliani del Magen David Adom hanno confermato l’incidente, riportando che la vittima è stata colpita da schegge o dall’esplosione. Un’altra persona ha ricevuto assistenza per ansia acuta. Il drone, proveniente dallo Yemen, ha colpito il terminal a nord di Eilat, portando le autorità a chiudere lo spazio aereo dell’aeroporto per motivi di sicurezza. I filmati dell’incidente mostrano fumi neri che si alzano vicino al terminal, mentre le Forze di Difesa Israeliane (IDF) stanno conducendo un’indagine sull’accaduto.