Corte di Israele ordina di fornire cibo ai detenuti palestinesi denutriti

Marianna Perrone

Settembre 7, 2025

L’Alta Corte di Giustizia di Israele ha emesso una sentenza cruciale il 7 settembre 2025, affermando che lo Stato non sta rispettando i suoi obblighi legali nei confronti dei detenuti palestinesi. Secondo la decisione, i detenuti non ricevono un’alimentazione adeguata e lo Stato deve adottare misure per garantire loro cibo sufficiente “per garantire la sussistenza”. La notizia è stata riportata dal Times of Israel e rappresenta un passo significativo nella lotta per i diritti umani.

Il contesto legale della sentenza

La sentenza dell’Alta Corte di Giustizia di Israele è il risultato di petizioni presentate da diverse organizzazioni non governative che hanno denunciato la situazione insostenibile dei detenuti palestinesi. Le ONG hanno accusato il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir, e il Servizio Penitenziario Israeliano di aver deliberatamente ridotto le razioni alimentari a livelli sotto la soglia di sussistenza. Questa condotta, secondo le organizzazioni, ha portato a situazioni gravi, tra cui la malnutrizione e, in alcuni casi, la morte di detenuti.

Le ONG che hanno partecipato al processo hanno sottolineato che la mancanza di cibo adeguato non solo viola le leggi israeliane, ma contrasta anche con le norme internazionali sui diritti umani, che prevedono il diritto a un trattamento umano e dignitoso per tutti i detenuti. La Corte ha quindi riconosciuto l’urgenza della questione e ha ordinato allo Stato di intraprendere immediatamente azioni per migliorare le condizioni alimentari all’interno delle carceri.

Le reazioni alla sentenza

La decisione dell’Alta Corte ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, le organizzazioni per i diritti umani hanno accolto con favore la sentenza, considerandola un passo positivo verso la giustizia e il rispetto dei diritti fondamentali dei detenuti palestinesi. Dall’altro lato, i rappresentanti del governo israeliano hanno espresso preoccupazione per le implicazioni della sentenza, temendo che potesse influenzare le politiche di sicurezza e di detenzione.

Il ministro Ben Gvir ha dichiarato che il governo sta valutando le opzioni legali per contestare la decisione della Corte. Tuttavia, le ONG hanno avvertito che qualsiasi tentativo di eludere o ignorare la sentenza potrebbe portare a ulteriori azioni legali e aumentare la pressione internazionale su Israele riguardo al trattamento dei detenuti.

Implicazioni future per i diritti dei detenuti

La sentenza dell’Alta Corte rappresenta un potenziale punto di svolta per la questione dei diritti dei detenuti palestinesi in Israele. Se il governo accetterà di conformarsi alla decisione e di migliorare le condizioni di detenzione, potrebbe segnare un cambiamento significativo nella politica penitenziaria israeliana. Tuttavia, le preoccupazioni rimangono riguardo alla reale attuazione delle misure richieste dalla Corte.

Le organizzazioni per i diritti umani continueranno a monitorare la situazione, mentre la comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi. La questione dei diritti dei detenuti palestinesi non è solo una questione legale, ma anche una questione di giustizia sociale e umanitaria che richiede un’attenzione costante e un impegno da parte di tutte le parti coinvolte.

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