Gli Stati Uniti valutano un divieto di shopping per i diplomatici iraniani a New York

Egidio Luigi

Settembre 6, 2025

L’amministrazione degli Stati Uniti, guidata dall’ex presidente Donald Trump, sta valutando la possibilità di imporre restrizioni sugli acquisti effettuati dai diplomatici iraniani in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si svolgerà a New York a partire dal 22 settembre 2025. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Associated Press, dopo aver negato i visti al leader dell’Autorità Palestinese, Abu Mazen, e alla sua delegazione, gli Stati Uniti starebbero considerando ulteriori limitazioni per altre rappresentanze.

Restrizioni ai viaggi e agli acquisti

Le misure in discussione includerebbero potenziali limitazioni di viaggio e altre restrizioni per delegazioni provenienti da Iran, Sudan, Zimbabwe e, in un’inattesa mossa, anche dal Brasile. Quest’ultimo, storicamente riconosciuto come un partecipante di rilievo durante l’incontro dei leader di alto livello all’Assemblea Generale, potrebbe quindi subire un cambiamento significativo nella sua partecipazione. Queste informazioni emergono da una nota interna del Dipartimento di Stato statunitense, visionata dall’Associated Press.

Le restrizioni sono attualmente in fase di valutazione e potrebbero subire modifiche. I diplomatici iraniani a New York già affrontano severe limitazioni nei loro spostamenti, ma una delle proposte in discussione prevede di impedire loro di effettuare acquisti in negozi all’ingrosso, come Costco e Sam’s Club, senza l’esplicita autorizzazione del Dipartimento di Stato.

Preferenze di acquisto dei diplomatici iraniani

I grandi magazzini all’ingrosso sono tra i luoghi più frequentati dai diplomatici iraniani in visita a New York, poiché offrono l’opportunità di acquistare prodotti a prezzi competitivi, che non sono facilmente reperibili nel loro Paese, a causa delle sanzioni economiche che lo isolano. Questi diplomatici approfittano di tali negozi per acquistare grandi quantità di beni, che poi possono essere inviati in Iran.

L’eventuale introduzione di queste restrizioni potrebbe avere un impatto significativo sulle attività quotidiane dei diplomatici iraniani, limitando ulteriormente la loro capacità di operare efficacemente durante la loro permanenza a New York per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

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