Donald Trump ha recentemente dichiarato ai giornalisti di essere in procinto di valutare l’invio di soldati della Guardia Nazionale a Portland, Oregon, con l’obiettivo di ripristinare l’ordine pubblico. Questa decisione è stata sollecitata dalle manifestazioni contro le politiche anti-immigrati dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE). La notizia è stata riportata dal Guardian, il quale ha evidenziato come il presidente americano sia stato fuorviato riguardo l’intensità delle proteste a causa di un servizio televisivo che ha mostrato erroneamente un video risalente al 2020, durante le tensioni seguite alla morte di George Floyd, come se fosse attuale.
Le dichiarazioni di trump
Durante una conferenza stampa, Trump ha affermato: “Oggi stavo guardando la TV e non sapevo che le proteste continuassero. Ma a Portland è incredibile quello che sta succedendo”, riferendosi a una presunta “distruzione della città ”. Secondo quanto riportato dal Guardian, solo alcune decine di manifestanti si sono radunati davanti a una struttura dell’ICE in una zona periferica di Portland. La dimensione di queste manifestazioni è ben lontana da quelle del 2020, che erano scoppiate dopo l’uccisione di Floyd, un afroamericano morto soffocato dalla polizia a Minneapolis, Minnesota, nel maggio 2020.
Risposta alle domande dei giornalisti
Un giornalista ha chiesto a Trump se stesse considerando l’invio della Guardia Nazionale a Portland, a cui il presidente ha risposto: “Beh, ora ci penserò, perché non sapevo che la violenza di piazza fosse ancora in corso. Va avanti da anni”. Ha inoltre aggiunto che Portland non era stata inclusa nella lista delle città dove si stava considerando il dispiegamento delle forze federali.
La posizione del sindaco di portland
In risposta alle dichiarazioni di Trump, il sindaco Democratico di Portland, Keith Wilson, ha affermato: “Come molti altri sindaci nel paese, non ho richiesto e non ho bisogno di un intervento federale”. Wilson ha sottolineato l’orgoglio della polizia di Portland nel proteggere la libertà di espressione, affrontando al contempo episodi sporadici di violenza e vandalismo che si sono verificati durante le manifestazioni presso la struttura dell’ICE.
Le prospettive future per portland
Il sindaco ha concluso affermando che il sito e l’area circostante continueranno a essere al centro delle proteste, ma Portland rimarrà una città rifugio, intraprendendo azioni legali per tutelare la comunità e i diritti dei cittadini.