Riunione dei Volenterosi: Macron annuncia truppe in Ucraina da 26 Paesi

Egidio Luigi

Settembre 5, 2025

La guerra in Ucraina ha raggiunto il giorno 1.290, e le recenti discussioni a Parigi hanno messo in luce il continuo sostegno da parte della “coalizione dei volenterosi” europei verso Kiev. Durante l’incontro, i leader hanno enfatizzato l’importanza delle garanzie di sicurezza per il dopoguerra, un tema cruciale per il futuro della regione. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che 26 Stati membri dell’Unione Europea si sono già dichiarati pronti a inviare truppe in Ucraina come parte di un’operazione di riassicurazione, a partire dal giorno successivo alla sottoscrizione di un accordo di pace.

Posizione dell’italia e della germania

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha sottolineato l’‘indisponibilità dell’Italia a inviare soldati in Ucraina, una posizione condivisa anche dalla Polonia. La Germania, invece, ha affermato che la sua decisione sarà presa solo dopo aver chiarito le condizioni generali. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha avvertito che “in gioco c’è la sicurezza di tutta Europa“, indicando l’urgenza della situazione attuale.

Impegno della gran bretagna e dichiarazioni di trump

Al vertice di Parigi, la Gran Bretagna ha messo in evidenza l’impegno collettivo dei partner nell’fornire missili a lungo raggio all’Ucraina, evidenziando la necessità di un sostegno concreto in questo momento critico. Durante la videoconferenza, l’ex presidente statunitense Donald Trump ha esortato l’Europa a interrompere l’acquisto di petrolio russo, sostenendo che queste transazioni stanno contribuendo a finanziare le operazioni belliche di Mosca.

Situazione critica sul campo

Nel frattempo, la situazione sul campo rimane critica, con i russi che hanno recentemente bombardato la città di Kostyantynivka, situata nel Donetsk. Questo attacco ha colpito un ospedale, causando la morte di almeno due persone, un tragico promemoria della violenza che continua a imperversare nella regione e dell’urgenza di trovare una soluzione duratura al conflitto.

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