Il tragico incendio avvenuto il 25 marzo 1911 nella fabbrica Triangle Shirtwaist di New York ha lasciato un segno indelebile nella storia americana. Le borsette personali delle centinaia di operaie che persero la vita in questo disastro hanno svolto un ruolo cruciale nelle identificazioni, nelle indagini e nel processo penale che ne seguì. Le donne, molte delle quali erano immigrate, tra cui un numero significativo di ebree e italiane, si trovarono intrappolate all’interno dell’edificio, le cui uscite di sicurezza erano state chiuse a chiave. In un disperato tentativo di salvarsi, lanciarono le loro borsette dalle finestre. Questo gesto, simbolico e tragico, rappresenta una delle molte umiliazioni cui erano sottoposte quotidianamente, costrette a subire controlli delle loro borse prima di uscire dalla fabbrica.
Nel 2001, Melvin Holt, un americano di Nashville, subì un destino tragico quando fu aggredito e ucciso per essere stato scambiato per gay. In quel momento, portava con sé la borsetta della moglie, che gliel’aveva affidata mentre si recava in bagno. Questo episodio evidenzia come le borsette abbiano avuto un ruolo significativo anche nella vita degli uomini gay, che spesso sono stati vittime di violenza per il semplice fatto di indossarle. Inoltre, le borsette sono state utilizzate come strumenti di difesa da donne trans. Un esempio emblematico è quello di Marsha Johnson, attivista e cofondatrice del Gay Liberation Front, che durante la rivolta di Stonewall nel 1969 utilizzò la sua borsetta, riempita di mattoni, per distruggere il parabrezza di un’auto della polizia.
Il significato culturale delle borsette
Le borsette non sono solo accessori di moda. Secondo la storica Kathleen B. Casey, autrice del libro “The things she carried: a cultural history of the purse in America”, pubblicato da Oxford University Press, questi oggetti hanno offerto a molte persone emarginate uno spazio di privacy e potere. Casey sottolinea come le borse, con il loro interno spesso oscuro e pieno di tasche, abbiano permesso a generazioni di donne di portare con sé una versione in miniatura della propria casa, contenente tutto il necessario per affrontare le sfide quotidiane.
La borsetta si è trasformata nel tempo in un simbolo di resistenza e identità, specialmente per coloro che si trovano ai margini della società. Oggi, questo accessorio non è solo un contenitore per oggetti personali, ma rappresenta anche un armadietto per farmaci, un luogo di rifugio, una banca, un ufficio e persino un confidente. La borsetta è diventata una rappresentazione tangibile del corpo femminile, un’estensione di sé che consente alle donne di navigare in un mondo in continua evoluzione.
Le borsette, quindi, non devono essere sottovalutate. Esse raccontano storie di lotta, sopravvivenza e identità, riflettendo le esperienze delle donne che le portano. In un contesto sociale e culturale in continua trasformazione, il significato di questi oggetti si evolve, ma la loro importanza rimane costante, fungendo da simbolo di una lotta più ampia per il riconoscimento e la dignità.