Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha annunciato in una conferenza stampa tenutasi a Bruxelles il 5 settembre 2025, che l’Unione Europea ha drasticamente ridotto gli acquisti di gas e petrolio dalla Russia, portandoli a un livello del 20% rispetto ai volumi precedenti. Questo intervento è parte della strategia per sostenere l’Ucraina durante il suo processo di adesione all’Unione. Costa ha sottolineato che, sebbene Kiev soddisfi i criteri richiesti per l’adesione, l’Ungheria ha espresso la sua contrarietà a un ingresso dell’Ucraina nell’UE durante il conflitto armato in corso.
Le dichiarazioni di Antonio Costa
Durante l’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Antonio Costa ha chiarito che l’Unione Europea ha fatto significativi progressi nella riduzione delle importazioni energetiche dalla Russia. “Abbiamo diminuito dell’80% gli acquisti di gas e petrolio da Mosca. Resta solo un 20% e dobbiamo lavorare per eliminarlo completamente”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo. Costa ha specificato che la maggior parte di questa percentuale è attribuibile agli acquisti effettuati dall’Ungheria, esortando Budapest a fermarli per contribuire alla causa.
La posizione dell’Ungheria è stata oggetto di discussione, poiché il governo di Budapest ha affermato che l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea non dovrebbe avvenire finché il conflitto con la Russia è in corso. Questa affermazione ha sollevato interrogativi sulla coesione all’interno dell’Unione Europea e sulla necessità di un approccio unificato per sostenere l’Ucraina.
Il contesto geopolitico
Il conflitto tra Russia e Ucraina ha avuto ripercussioni significative non solo sul piano militare, ma anche sulle dinamiche energetiche dell’Europa. La decisione di ridurre gli acquisti di energia dalla Russia è stata dettata dalla volontà di non alimentare ulteriormente la macchina bellica russa. L’Unione Europea sta cercando di diversificare le proprie fonti di approvvigionamento energetico e di ridurre la dipendenza da Mosca, un obiettivo che è diventato ancora più urgente in seguito all’invasione dell’Ucraina.
L’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea rappresenta una questione cruciale per il futuro della stabilità e della sicurezza in Europa. L’integrazione di Kiev nell’UE potrebbe rafforzare ulteriormente la posizione dell’Unione nei confronti della Russia, ma le divergenze tra gli Stati membri, come nel caso dell’Ungheria, complicano il processo.
La conferenza stampa di Costa e Zelensky ha messo in luce non solo gli sforzi dell’Unione Europea nel sostenere l’Ucraina, ma anche le sfide interne che devono essere affrontate per garantire un approccio coeso e strategico in un momento di crisi. La questione energetica rimane al centro del dibattito europeo, con la necessità di trovare soluzioni sostenibili e a lungo termine per affrontare le sfide attuali.
La situazione continuerà a evolversi, e gli sviluppi futuri saranno cruciali per determinare il destino dell’Ucraina e la stabilità dell’Unione Europea nel suo insieme.