Washington: le vittime di Epstein manifestano a Capitol Hill per giustizia

Marianna Perrone

Settembre 4, 2025

Con grande determinazione e a testa alta, un gruppo di donne coraggiose ha preso la parola sulla scalinata di Capitol Hill, il 15 febbraio 2025. Le vittime di Jeffrey Epstein, accompagnate dai loro legali, hanno finalmente deciso di raccontare la loro storia, dopo anni di silenzio e sofferenza. Queste donne, che in gioventù hanno subito violenze indicibili, si sono unite per chiedere giustizia e trasparenza. Un gruppo di deputati bipartisan le ha supportate, cercando di spingere il Dipartimento di Giustizia a rendere pubblici tutti i documenti relativi al caso del finanziere accusato di pedofilia.

La rivelazione di nomi noti

Le donne hanno avvertito che sono pronte a rivelare una lista di nomi di personaggi noti e influenti coinvolti nelle atrocità perpetrate da Epstein. “Le violenze che abbiamo subito non sono una bufala”, hanno dichiarato, rivolgendosi direttamente a Donald Trump. Il presidente, a pochi isolati di distanza, nello Studio Ovale, ha continuato a minimizzare l’importanza del caso, definendolo un “complotto dei democratici“.

Le testimonianze delle vittime

Le testimonianze di queste dieci donne sono state forti e, in alcuni momenti, drammatiche, rivelando il lungo e difficile percorso di lotta per ottenere giustizia. Tra di loro si trova Virginia Giuffrè, che ha lottato per anni contro le violenze subite da Ghislaine Maxwell ed Epstein. Purtroppo, Giuffrè è morta suicida lo scorso aprile, lasciando un vuoto incolmabile nelle battaglie che tante altre donne continuano a combattere.

Un momento cruciale nella lotta

La mobilitazione di Capitol Hill rappresenta un momento cruciale nella lotta contro le violenze sessuali e per la giustizia, sottolineando l’importanza di dare voce a chi ha sofferto in silenzio. Le vittime di Epstein non sono più sole e la loro determinazione potrebbe portare a un cambiamento significativo nella percezione e nel trattamento di tali crimini.

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