Un tribunale d’appello in Perù ha disposto la liberazione dell’ex presidente Martín Vizcarra, che ha ricoperto la carica dal 2018 al 2020. Questa decisione, comunicata dal quotidiano El Comercio, annulla la detenzione preventiva di cinque mesi che lo aveva visto coinvolto in un caso di corruzione legato al suo periodo come governatore della regione di Moquegua.
Dettagli sull’ordinanza e il carcere
L’ordinanza è stata emessa il 13 agosto 2025 e ha portato Vizcarra a essere rinchiuso nel carcere Barbadillo, situato nella capitale Lima. In questa struttura si trovano anche altri ex presidenti, tra cui Alejandro Toledo, attualmente condannato a 13 anni per riciclaggio, oltre ai 20 anni già inflitti per le tangenti legate al caso Odebrecht, e Ollanta Humala e Pedro Castillo.
Accuse e dichiarazioni di Vizcarra
Le accuse nei confronti di Vizcarra riguardano il presunto ricevimento di 2,4 milioni di soles, equivalenti a circa 679.000 dollari, da parte di imprese edili per ottenere contratti pubblici tra il 2011 e il 2014. Durante l’udienza d’appello, l’ex presidente ha negato di essere un rischio di fuga, dichiarando: “Non scapperò, non cercherò asilo né metterò fine alla mia vita”.
Intenzioni future di Vizcarra
Malgrado le tre interdizioni che gli impediscono di ricoprire cariche pubbliche, Vizcarra ha manifestato l’intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2026. Ha inoltre annunciato la sua intenzione di contestare i divieti imposti attraverso il sistema interamericano dei diritti umani.