Israele, manifestanti interrompono il servizio del tram: la polizia interviene con cannoni ad acqua

Egidio Luigi

Settembre 4, 2025

Tensioni crescenti a Gerusalemme il 4 settembre 2025, dove la polizia ha fatto uso di cannoni ad acqua per disperdere un gruppo di manifestanti che aveva bloccato temporaneamente la linea del tram leggero. Gli agenti hanno anche rimosso alcuni dimostranti dai binari con la forza. Questa protesta si inserisce in un contesto di mobilitazione nazionale contro la decisione del governo israeliano di richiamare 60.000 riservisti, destinati a supportare l’espansione dell’operazione militare in corso nella Striscia di Gaza.

Motivazioni della protesta

I manifestanti, in gran parte cittadini israeliani, esprimono la loro contrarietà alla politica del primo ministro Benjamin Netanyahu, accusato di utilizzare il conflitto per obiettivi politici piuttosto che cercare una soluzione pacifica. Le critiche si concentrano sulla mancanza di negoziati per un accordo di cessate il fuoco con Hamas, che potrebbe portare alla liberazione degli ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023. I manifestanti chiedono un cambiamento nella gestione della crisi e un approccio più diplomatico.

Reazioni della comunità internazionale

La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per l’escalation del conflitto e per le conseguenze umanitarie che ne derivano. Organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato l’aumento della violenza e l’impatto sui civili nella Striscia di Gaza. Le pressioni diplomatiche si intensificano, con richieste di un immediato cessate il fuoco e di un dialogo tra le parti coinvolte. Le reazioni variano da condanne ferme a richieste di maggiore moderazione da parte del governo israeliano.

Il contesto della crisi attuale

La situazione a Gerusalemme non è isolata, ma parte di un quadro più ampio di conflitti e tensioni nella regione. L’operazione militare in corso è stata avviata in risposta a attacchi contro Israele, ma ha portato a una spirale di violenza che coinvolge anche la popolazione civile. I manifestanti, scesi in piazza per esprimere il loro dissenso, rappresentano un crescente malcontento verso le politiche governative, che molti considerano inefficaci e dannose.

La giornata di protesta di oggi ha messo in evidenza la frattura tra il governo e una parte significativa della popolazione, desiderosa di un cambiamento radicale nella gestione della crisi e di un ritorno alla pace. La tensione rimane alta, con la situazione che potrebbe ulteriormente deteriorarsi se non si troverà una soluzione diplomatica.

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