Questa mattina, i manifestanti hanno dato inizio alla ‘Giornata di disordini’ a Gerusalemme, con l’obiettivo di chiedere la liberazione degli ostaggi e la cessazione immediata delle ostilità. L’azione è cominciata intorno alle 6:30 (ora locale), quando i partecipanti hanno dato fuoco a diversi cassonetti nei pressi della residenza ufficiale del premier Benyamin Netanyahu, creando un vero e proprio ‘anello di fuoco’ attorno al palazzo. Uno degli incendi è stato appiccato a soli 100 metri dalla residenza del primo ministro, sottolineando la tensione crescente in città.
Figure chiave della protesta
Le figure chiave di questa protesta sono Anat Engerst e Vicky Cohen, rispettivamente madri di Matan e Nimrod, due dei rapiti. La loro presenza ha galvanizzato i manifestanti, i quali si sono riuniti in modo spontaneo, nonostante fosse previsto un incontro organizzato alla Knesset per mezzogiorno. Questa mobilitazione si inserisce in un contesto di crescente frustrazione e richiesta di azioni concrete da parte del governo.
Situazione attuale a Gerusalemme
La situazione a Gerusalemme si fa sempre più tesa, con le autorità che monitorano attentamente gli sviluppi della protesta. Gli organizzatori sperano che la loro voce venga ascoltata e che le richieste di liberazione degli ostaggi possano finalmente trovare ascolto. La giornata di oggi rappresenta un momento cruciale per le famiglie coinvolte e per la società israeliana, che continua a vivere un periodo di grande incertezza.