Stefano Boeri, architetto di fama internazionale, ha espresso forti critiche nei confronti del Piano Riviera per Gaza, un progetto postbellico americano destinato alla Striscia di Gaza. In un’intervista rilasciata all’ANSA, Boeri ha descritto il piano come “un’orrenda e violenta proiezione di un futuro inaccettabile e perverso”. Secondo il suo punto di vista, il progetto presuppone la deportazione e la diaspora forzata di migliaia di famiglie già vulnerabili e minacciate da una costante precarietà.
Critiche al piano
L’architetto ha sottolineato il paradosso che si cela dietro le ispirazioni del piano, in particolare la citazione del Bosco Verticale di Milano. Questo esempio di architettura, che ha guadagnato riconoscimenti a livello globale, è stato concepito per promuovere l’armonia tra edifici e natura, nonché per integrare la storia e la cultura dei luoghi in cui si trova. Boeri ha evidenziato come il Bosco Verticale non sia solo un simbolo di lusso, ma anche un modello di edilizia sociale, che offre spazi pubblici e servizi sanitari, dimostrando che è possibile creare soluzioni abitative inclusive e sostenibili.
Importanza del dibattito
Il dibattito su come ricostruire Gaza dopo il conflitto è di fondamentale importanza e le opinioni di esperti come Boeri possono influenzare le decisioni future. La necessità di un approccio che rispetti i diritti umani e la dignità delle persone coinvolte è cruciale per evitare ulteriori sofferenze e per promuovere una vera e propria rinascita della regione.