Uccisione del portavoce di Hamas Obeida: un nuovo colpo per il gruppo militante

Marianna Perrone

Agosto 31, 2025

Una fonte palestinese ha comunicato questa mattina ai canali Al Arabiya e Al Hadath che il portavoce delle Brigate Qassam, l’ala militare di Hamas conosciuto come Abu Obeida, è stato ucciso. L’incidente è avvenuto a Gaza, dove un bombardamento israeliano ha colpito una casa in cui si trovava il portavoce.

Secondo le informazioni fornite, il bombardamento ha avuto come conseguenza la morte di tutte le persone presenti nell’abitazione. La fonte palestinese ha aggiunto che la famiglia di Abu Obeida e i leader delle Brigate Qassam hanno confermato il decesso dopo aver esaminato il corpo. Un portavoce israeliano aveva già annunciato, il giorno precedente, che un importante leader di Hamas sarebbe stato preso di mira.

Dettagli dell’operazione militare

La notizia dell’uccisione di Abu Obeida è stata riportata in un contesto di crescente tensione tra Israele e Hamas. Le operazioni militari israeliane a Gaza sono state intensificate negli ultimi mesi, con obiettivi mirati a colpire i leader delle organizzazioni militari palestinesi. Questo attacco specifico è stato descritto come parte di una strategia più ampia per neutralizzare le figure di spicco del movimento Hamas, che controlla la Striscia di Gaza.

Il bombardamento che ha portato alla morte di Abu Obeida è stato effettuato all’alba, quando molte persone si trovavano ancora nelle loro abitazioni. La rapidità e la precisione dell’operazione hanno suscitato preoccupazioni tra la popolazione civile, già provata da anni di conflitto. Le autorità palestinesi hanno condannato l’attacco, definendolo un atto di aggressione e violazione dei diritti umani.

Reazioni internazionali

La morte di Abu Obeida ha generato reazioni immediate sia a livello locale che internazionale. I sostenitori di Hamas hanno espresso il loro cordoglio e la loro indignazione, promettendo di continuare la lotta contro le forze israeliane. Le organizzazioni per i diritti umani hanno sollevato preoccupazioni riguardo alle conseguenze di tali attacchi sulla popolazione civile di Gaza, evidenziando il rischio di un’ulteriore escalation del conflitto.

Anche i governi di alcuni paesi arabi hanno rilasciato dichiarazioni critiche nei confronti di Israele, chiedendo un’indagine sull’accaduto e sottolineando la necessità di proteggere i diritti dei palestinesi. La comunità internazionale, nel suo complesso, sta seguendo con attenzione gli sviluppi della situazione, in attesa di una risposta diplomatica che possa contribuire a ridurre le tensioni nella regione.

La situazione a Gaza rimane instabile, con la possibilità di ulteriori attacchi e rappresaglie da entrambe le parti. Gli eventi di oggi rappresentano un nuovo capitolo in un conflitto che continua a causare sofferenze e perdite umane, mentre la ricerca di una soluzione pacifica sembra ancora lontana.

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