Un’importante scoperta archeologica si è verificata il 4 maggio 2025, quando un peschereccio di nome Attila II ha recuperato due dolia intatte risalenti all’epoca romana nelle acque al largo di Gaeta. Questo non è il primo ritrovamento di questo tipo per l’imbarcazione, che nel 2017 aveva già recuperato altri due grandi contenitori utilizzati per conservare derrate alimentari, datati tra il I e il II secolo d.C. Questi vasi, di circa due metri di lunghezza, erano impiegati per contenere sia alimenti solidi, come cereali, sia liquidi, come vino e olio.
La rotta del peschereccio
La rotta seguita dall’Attila II potrebbe aver incrociato quella di una nave oneraria che trasportava merci tra i porti del Mediterraneo, la quale, secondo le ipotesi, avrebbe perso il suo carico in mare. Il trasferimento a terra delle due dolia è avvenuto con la collaborazione della Guardia Costiera e del Comune di Gaeta, rappresentato dal sindaco Cristian Leccese.
Le dichiarazioni del sindaco
Leccese ha dichiarato: “Nel pomeriggio sono stato in contatto con la Soprintendenza per i Beni Archeologici, che ci ha fornito indicazioni sulle procedure da seguire in queste prime fasi. Presto verranno a Gaeta per un incontro diretto. Intendo chiedere che anche queste due dolia possano essere destinate alla comunità , come testimonianza dei traffici marittimi dell’epoca, e che possano essere esposte insieme alle altre due già presenti nel nostro Museo, affinché possano ricevere la giusta valorizzazione.”
Il ricordo del comandante
Il sindaco ha anche ricordato il compianto comandante Giacomo Spinosa, scomparso circa due settimane fa, il quale nel marzo del 2017 aveva guidato il peschereccio Attila II nel recupero delle prime due dolia, ora conservate al Museo del Mare in via Annunziata. La scoperta di questi ulteriori vasi romani, effettuata dal figlio Gianluca, attuale comandante del peschereccio, rappresenta un significativo contributo alla storia marittima della zona.