Il protagonista di questa singolare vicenda è il 45enne Ryan Borgwardt, la cui storia ricorda in modo inquietante l’opera di Luigi Pirandello. Borgwardt ha tentato di ricostruirsi una nuova vita dopo aver inscenato la propria morte. Con l’intento di abbandonare l’America e la sua famiglia, composta da moglie e tre figli, ha architettato un piano audace. La sua fuga verso l’Europa era motivata da una relazione clandestina con una donna uzbeka conosciuta online. Tuttavia, il suo piano si è rivelato fallimentare. Dopo 89 giorni di latitanza, il residente del Wisconsin è stato rintracciato e riportato negli Stati Uniti, dove ha confessato le sue colpe davanti a un giudice. La moglie, venuta a conoscenza della verità , ha immediatamente richiesto il divorzio.
Il finto annegamento in kayak
Ryan Borgwardt sembrava sentirsi intrappolato in una vita monotona e priva di stimoli. Dopo 22 anni di matrimonio, ha deciso di affrontare la sua routine in modo estremo. Il 12 agosto 2024, l’uomo è stato dichiarato scomparso, e le autorità hanno subito ipotizzato un incidente in kayak. La sera precedente, Borgwardt aveva comunicato alla moglie la sua intenzione di andare a pagaiare sul Green Lake, situato a circa 160 chilometri da Milwaukee e a 90 da Watertown, dove viveva con la sua famiglia. Tuttavia, secondo l’accusa, il suo piano non è mai stato realmente attuato. Una volta giunto al lago, Borgwardt avrebbe capovolto il kayak, lasciando il suo documento d’identità , per poi dirigersi verso Toronto. Da lì, ha preso un volo per Parigi, con l’intenzione di proseguire verso est, probabilmente verso la Georgia, dove lo attendeva la donna con cui aveva intrattenuto una relazione virtuale.
La messinscena non regge
Mentre Borgwardt si allontanava verso l’Europa, la sua messinscena cominciava a mostrare crepe. Dopo 59 giorni di ricerche senza esito, le autorità americane iniziarono a sospettare che il presunto annegamento fosse una farsa. La convinzione che Borgwardt fosse vivo si fece strada tra gli investigatori, che iniziarono a raccogliere indizi sulla sua fuga. Non ci volle molto per scoprire che l’uomo aveva richiesto un passaporto solo tre mesi prima della sua scomparsa. Le indagini portarono rapidamente al suo ritrovamento, avvenuto a fine 2024, quando i detective riuscirono a localizzarlo e riportarlo negli Stati Uniti.
La vicenda si conclude in tribunale
Una volta tornato in patria, Borgwardt ha dovuto affrontare le conseguenze delle sue azioni davanti alla legge. Il tribunale della contea di Green Lake, presieduto dal giudice Mark Slate, ha condannato l’uomo a 89 giorni di carcere, una pena raddoppiata rispetto a quella inizialmente richiesta. Questo periodo corrispondeva ai 89 giorni trascorsi dalla sua dichiarazione di scomparsa fino al ritrovamento. Inoltre, Borgwardt è stato costretto a risarcire le forze dell’ordine per un totale di 30.000 dollari, coprendo così le spese sostenute per rintracciarlo. In aula, ha espresso il suo pentimento: “Mi pento profondamente delle azioni che ho compiuto quella notte e del dolore che ho causato alla mia famiglia e ai miei amici”. Tuttavia, questo rammarico non ha avuto alcun effetto su sua moglie, che ha chiesto il divorzio dopo oltre vent’anni di matrimonio, una decisione comprensibile vista la gravità della situazione.