Firmato l’accordo per l’acquisizione del tempio della mondanità in Versilia, lo stilista che veste il mondo ne diventa custode storico.

Egidio Luigi

Agosto 28, 2025

La battigia di Forte dei Marmi ha visto ieri un incontro straordinario tra due icone del panorama italiano: il celebre sarto piacentino Giorgio Armani ha ufficialmente acquisito la storica Capannina di Franceschi. Questo evento non rappresenta semplicemente un’operazione commerciale, ma segna l’unione di due leggende che hanno contribuito a scrivere la storia del costume italiano, con un forte impatto sulla cultura e sulla mondanità del nostro Paese.

Armani e la capannina: un’icona sulla sabbia

Era il 15 agosto 1929 quando Achille Franceschi, ex sindaco di Forte dei Marmi, inaugurò quello che sarebbe diventato uno dei luoghi più emblematici della riviera versiliese. La sua visione era semplice ma geniale: trasformare un vecchio capanno, utilizzato da un falegname come rimessa, in un salotto esclusivo affacciato sul mare, dove la buona società potesse ritrovarsi in un’atmosfera di elegante informalità. Tuttavia, La Capannina ha superato il ruolo di un semplice bar sulla spiaggia. Nel corso degli anni, è diventata un simbolo e un’istituzione, un luogo dove la storia italiana si è intrecciata con i volti, le risate e le storie di generazioni di ospiti illustri.

Un palcoscenico della storia d’italia

Nel corso di quasi un secolo, La Capannina ha rappresentato un punto di riferimento per la mondanità italiana, accogliendo celebrità, artisti e intellettuali. Le sue sale hanno visto ballare dive del cinema, ascoltare scrittori immortali e ospitare industriali visionari e politici che hanno segnato la storia del nostro Paese. Questo locale è stato testimone di significativi cambiamenti sociali in Italia, attraversando gli anni ruggenti del dopoguerra, la Dolce Vita degli anni Sessanta e il boom economico, fino ai fermenti culturali dei decenni successivi. Ogni epoca ha lasciato il suo segno tra quelle pareti, contribuendo a costruire il mito della Capannina.

Il passaggio di gestione e la continuità del mito

Nel 1977, la gestione del locale passò a Gherardo e Carla Guidi, i quali hanno mantenuto vivo lo spirito originale del locale, adattandolo ai tempi moderni. Sotto la loro guida, La Capannina ha continuato a essere il salotto buono della Versilia, il luogo dove l’estate italiana trova la sua espressione più raffinata ed esclusiva. Ogni generazione ha contribuito a costruire la leggenda di questo locale, che ha saputo rimanere al passo con i tempi senza perdere la sua identità storica.

Giorgio armani: un viaggio dal piacentino al mondo

Giorgio Armani, il celebre sarto di Piacenza, ha rivoluzionato il concetto di eleganza maschile e femminile, diventando un simbolo del lusso discreto e della bellezza che ha reso il Made in Italy un marchio di qualità universalmente riconosciuto. Il suo legame con la Versilia, e in particolare con Forte dei Marmi, è di lunga data, poiché per lui rappresenta un rifugio personale. È proprio alla Capannina che, negli anni Sessanta, Armani conobbe Sergio Galeotti, suo inseparabile amico e socio, figura chiave nella nascita del suo impero della moda.

Un incontro di leggende: l’acquisizione della capannina

L’acquisizione della Capannina da parte di Armani non è solo un omaggio al suo amico e socio Sergio Galeotti, ma anche un tributo alla tradizione italiana. In un periodo in cui molti luoghi storici rischiano di perdere la loro identità, l’arrivo di Armani alla Capannina rappresenta una garanzia di continuità e qualità. Il noto stilista è consapevole del valore della tradizione e sa come preservarla e rinnovarla senza snaturarla. La nuova gestione entrerà in vigore a partire dalla stagione estiva del 2026.

L’eredità di un’estate senza fine

Quando nel 2026 le porte della “nuova” Capannina si apriranno, non sarà solo l’inizio di una nuova era per il locale, ma anche la conferma che alcuni miti sono davvero immortali. La Capannina di Franceschi continuerà a essere un tempio della mondanità italiana, un luogo dove ogni estate splenderà, come è giusto che sia.

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