Il presidente del Consiglio Provinciale di Frosinone, Gianluca Quadrini, esponente di Forza Italia, ha ricevuto questa mattina un provvedimento di divieto di dimora nelle province di Frosinone e Latina, con l’obbligo di presentarsi periodicamente presso la Polizia Giudiziaria. La decisione è stata presa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Cassino, Claudio Marcopido, il quale ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla Procura della Repubblica, ritenendo sufficiente il divieto di presenza nel Lazio Sud per l’indagato. Le accuse nei confronti di Quadrini comprendono reati gravi come il peculato e l’uso improprio di fondi pubblici, oltre a un impiego fittizio di personale e all’uso inadeguato di permessi scolastici.
Le indagini della Guardia di Finanza
A notificare il provvedimento a Quadrini è stata la Guardia di Finanza, che ha condotto le indagini sotto la supervisione del sostituto procuratore Alfredo Mattei. Parallelamente, altre cinque persone, ritenute coinvolte in ruoli secondari, hanno ricevuto l’Avviso di Conclusione Indagini. Durante una conferenza stampa, il Procuratore della Repubblica di Cassino, Carlo Fucci, ha esposto i dettagli dell’inchiesta, che ha messo in luce come Quadrini avrebbe utilizzato il personale assunto dall’ente Provincia tramite un’agenzia interinale per scopi elettorali nel 2023, anziché per le necessità di segreteria per cui erano stati assunti.
Accuse di uso improprio di risorse pubbliche
L’inchiesta ha rivelato una situazione simile risalente al periodo tra il 2019 e il 2020, quando Quadrini ricopriva il ruolo di presidente della Comunità Montana di Arce. In quel frangente, sei persone erano state assunte per un progetto di sviluppo territoriale, ma secondo la Procura, sarebbero state impiegate per attività politiche personali e per la campagna elettorale di Quadrini durante l’orario di lavoro, per il quale venivano retribuite dall’ente. A supporto delle accuse, sono stati presentati registri con fogli di presenza firmati in modo irregolare, con date false, e risulta che alcune collaboratrici non abbiano mai prestato servizio.
Il caso dei permessi scolastici e delle fatture false
Le indagini hanno anche portato alla luce l’uso di fatture false come fondamento per l’erogazione di fondi pubblici. Quadrini è accusato di aver fatto ricorso a permessi istituzionali, astenendosi dal suo lavoro di docente presso l’Itis di Ferentino. Secondo la Guardia di Finanza, non si sarebbe presentato a scuola per l’intero anno scolastico 2022-2023, poiché ricopriva diversi ruoli, tra cui quello di Consigliere provinciale delegato al controllo delle Società Partecipate e capogruppo della Lega, nonché Consigliere comunale di Arpino. Gli inquirenti sostengono che Quadrini avrebbe omesso di comunicare la sua decadenza dalla carica delegata in Provincia il 18 dicembre 2022, in seguito alle elezioni, e che solo il 23 giugno successivo avrebbe ricevuto una nuova delega. Questa omissione avrebbe indotto in errore l’Istituto e il Ministero dell’Economia, causando un danno erariale e un uso illecito dei permessi pubblici.