Raid dell’esercito israeliano all’ospedale Nasser nella Striscia: 20 vittime, tra cui 5 reporter

Marianna Perrone

Agosto 25, 2025

Almeno 29 palestinesi hanno perso la vita a partire dall’alba di oggi a causa degli attacchi condotti dall’Esercito israeliano (IDF) nella Striscia di Gaza, secondo quanto riportato dai media locali.

Il bilancio delle vittime include 20 persone, tra cui cinque giornalisti e un membro della Protezione civile, uccisi in un attacco con un drone kamikaze che ha colpito il complesso ospedaliero Nasser di Khan Younis, situato nel sud della Striscia. L’agenzia di stampa palestinese Wafa ha precedentemente confermato che almeno nove civili sono stati uccisi in vari attacchi dell’IDF, tra cui cinque membri di una stessa famiglia, deceduti a causa del bombardamento di un’abitazione nella zona di al-Karameh, a nord-ovest di Gaza City.


Mohammed Salama, giornalista di Al Jazeera ucciso a Gaza

Mohammed Salama, giornalista di Al Jazeera ucciso a Gaza

Il governo di Gaza, sotto il controllo di Hamas, ha confermato che tra i quattro giornalisti uccisi ci sono un fotografo dell’agenzia Reuters e un reporter della rete NBC. Il fotoreporter di Reuters, Hossam al-Masri, è stato identificato da Al Jazeera come una delle vittime. Gli altri giornalisti deceduti includono Mohammed Salama di Al Jazeera, Mariam Abu Daqa, che collaborava con diverse testate, tra cui l’Independent Arabic e l’Associated Press, e Moaz Abu Taha, inizialmente indicato come dipendente della NBC, ma successivamente smentito dall’emittente. Secondo Sky News, un quinto reporter, Ahmed Abu Aziz, è morto a causa delle ferite riportate durante i raid.

Un medico dell’ospedale Nasser, Saber al-Asmar, ha riferito che i pazienti stanno “fuggendo” dalla struttura “per paura” di ulteriori attacchi israeliani, come riportato da Al Jazeera. “Eravamo come tutti gli altri all’interno dell’ospedale, svolgevamo il nostro lavoro in condizioni di grave carenza di attrezzature e farmaci. Mentre tutti si dedicavano al proprio compito, è avvenuto questo massiccio attacco”, ha dichiarato al-Asmar, aggiungendo che il raid è avvenuto mentre nell’ospedale si trovavano studenti, medici e giornalisti. “La sala operatoria era affollata di studenti di medicina, pazienti e personale medico… stavano seguendo le lezioni mentre i giornalisti si preparavano a riferire su quanto stava accadendo negli ospedali di Gaza“, ha evidenziato.

Le Nazioni Unite hanno ribadito che giornalisti e strutture sanitarie non dovrebbero mai essere oggetto di attacchi, dopo l’incidente avvenuto in Israele. “L’uccisione di giornalisti a Gaza dovrebbe scuotere il mondo, non indurlo a un silenzio attonito, ma spingerlo ad agire, chiedendo responsabilità e giustizia”, ha affermato la portavoce dell’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani, Ravina Shamdasani, in una dichiarazione, sottolineando che “i giornalisti non sono un bersaglio. Gli ospedali non sono un bersaglio”.


Protezione civile Gaza, 5 reporter uccisi in raid ospedale

Protezione civile Gaza, 5 reporter uccisi in raid ospedale

Trump: raid idf su ospedale gaza? Non sono contento

Nel corso di una conferenza stampa nello Studio Ovale, Donald Trump ha dichiarato di non essere a conoscenza del raid israeliano sull’ospedale di Gaza, esprimendo però il suo disappunto per l’accaduto.

Reuters e AP ‘sconvolti’ per la morte dei reporter a gaza

“Siamo sconvolti nell’apprendere della morte del nostro collaboratore di Reuters, Hussam al-Masri, e del ferimento di un altro nostro collaboratore, Hatem Khaled, negli attacchi israeliani all’ospedale Nasser di Gaza di oggi”, ha affermato Reuters in una nota pubblicata sul proprio sito web. “Stiamo cercando urgentemente maggiori informazioni e abbiamo richiesto assistenza medica per Hatem alle autorità di Gaza e di Israele“, si legge nel comunicato.

“L’Associated Press è scioccata e rattristata nell’apprendere della morte della giornalista Mariam Dagga, insieme a diversi altri giornalisti, presso l’ospedale Nasser di Khan Younis, a Gaza“, ha affermato l’agenzia in un comunicato diffuso da Reuters. “Mariam si recava regolarmente in ospedale per la copertura mediatica. Recentemente ha trattato storie toccanti riguardanti bambini affamati e malnutriti a Gaza. Ha lavorato come freelance per l’Associated Press e altre testate giornalistiche. Stiamo facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza dei nostri giornalisti a Gaza“.

Parolin: allibiti da ciò che sta succedendo a gaza

“Restiamo allibiti di fronte a quanto sta accadendo a Gaza nonostante la condanna globale”, ha dichiarato il segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, ai giornalisti durante la cerimonia di inaugurazione della Settimana liturgica nazionale a Napoli. “Non ci sono attualmente segnali di una soluzione e la situazione sta diventando sempre più complicata, soprattutto dal punto di vista umanitario”, ha aggiunto.

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