In Tunisia la “rivoluzione dei ricci”: donne sfidano i pregiudizi sociali

Marianna Perrone

Agosto 25, 2025

Con un semplice gesto, Mouna Jebali varca la soglia del suo primo salone di parrucchiere specializzato in capelli ricci, situato a Tunisi. Questo evento segna un passo significativo nella crescente tendenza di valorizzazione dei capelli naturali in Tunisia, dove il fenomeno della “rivoluzione dei ricci” sta guadagnando slancio. La trentenne, con un caschetto liscio nascosto sotto un velo, esprime il suo desiderio di cambiare look, dopo aver a lungo sentito il peso di pregiudizi legati alla sua chioma. “Mi hanno insegnato a pensare che i capelli ricci fossero trascurati e che dovessero essere lisciati o legati”, racconta Mouna, riflettendo su come la nascita di suo figlio, ora di tre anni, l’abbia spinta ad accettare la sua bellezza naturale. Durante una visita in Tunisia, ha deciso di approfittare di questa opportunità per affrontare il cambiamento.

Capelli ricci e percezione sociale

Negli ultimi anni, i capelli ricci sono stati spesso considerati poco professionali e trasandati. Molte donne tunisine possono ricordare commenti negativi ricevuti durante riunioni di famiglia o sulla strada. Tuttavia, dopo la rivoluzione del 2011, i capelli ricci hanno iniziato a conquistare visibilità. Nonostante ciò, molte donne continuano a utilizzare la piastra prima di eventi formali, mantenendo viva una tradizione che le costringe a conformarsi a standard di bellezza imposti.

Le sfide della bellezza naturale

Dhouha Mechergui, co-fondatrice di Pineapple Studio, il primo salone tunisino dedicato ai capelli ricci, ricorda le sfide affrontate in passato per convincere le sue amiche e cugine a lasciare i capelli naturali, specialmente durante le celebrazioni dell’Eid. “Le nostre madri ci costringevano a lisciare i capelli, con tutti i prodotti chimici che comportava”, racconta Dhouha. Passare a uno stile naturale richiede coraggio, e spesso si trova a dover sostenere le sue clienti, molte delle quali sono riluttanti a prendere una decisione così importante. Tuttavia, il desiderio di autenticità è accompagnato da preoccupazioni per la salute, poiché studi condotti dal National Institute of Health degli Stati Uniti hanno dimostrato che i prodotti liscianti possono aumentare il rischio di cancro all’utero.

Pressioni sociali e identità culturale

Nawal Benali, creatrice del podcast “Is It Here?”, che esplora il tema del razzismo in Nord Africa, sottolinea come le pressioni sociali a lisciare i capelli siano legate a forme di discriminazione. “Più ci allontaniamo da texture considerate ‘afro’ o ‘crespe’, più veniamo accettate socialmente”, afferma Nawal, evidenziando come tali standard siano influenzati da ideali di bellezza occidentali. Questa esigenza di conformarsi è particolarmente evidente nel contesto lavorativo, dove le donne si sentono obbligate a rinunciare alla loro identità culturale in favore di un’immagine più accettabile.

Evoluzione del mercato dei capelli ricci

Negli ultimi anni, il cambiamento è stato significativo. Sirine Cherif, co-fondatrice di Kamaana, il primo marchio tunisino di prodotti per capelli ricci lanciato nel 2021, ha osservato un’evoluzione “radicale” nel settore. “Quando abbiamo avviato Kamaana, eravamo gli unici sul mercato”, racconta. Tuttavia, la situazione è rapidamente cambiata, con l’emergere di altri marchi come Zynia e Lilas Cosmetics, che hanno iniziato a proporre linee specifiche per capelli ricci. Sirine esprime orgoglio per il fatto che il suo marchio abbia incoraggiato le donne a esprimere la propria autenticità e a non cedere alle pressioni sociali. Con un aumento del fatturato dal 35 al 42% annuale, Kamaana rappresenta un simbolo di questa nuova era, in cui l’abbraccio della bellezza naturale è al centro della narrativa. “Vogliamo creare una vera e propria rivoluzione nei ricci!” conclude Sirine con entusiasmo.

×