Cina: ‘Le nostre forze di peacekeeping in Ucraina? È tutto falso’

Marianna Perrone

Agosto 25, 2025

Pechino ha ufficialmente smentito le recenti affermazioni pubblicate dal quotidiano tedesco Die Welt riguardo a un presunto interesse della Cina a partecipare a missioni di peacekeeping in Ucraina. Il 25 agosto 2025, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha chiarito che le notizie diffuse non corrispondono al vero, ribadendo la posizione della Cina sulla crisi ucraina durante un briefing quotidiano.

La posizione della Cina sulla crisi ucraina

Nel contesto delle crescenti tensioni tra Kiev e Mosca, Die Welt ha riportato che alcuni diplomatici di paesi europei avrebbero indicato un’apertura da parte di Pechino a partecipare a una “forza internazionale di mantenimento della pace”, qualora si raggiungesse una soluzione al conflitto. Tuttavia, Guo Jiakun ha sottolineato che la Cina mantiene una posizione chiara e coerente riguardo alla crisi, escludendo qualsiasi possibilità di coinvolgimento nelle operazioni di peacekeeping in Ucraina.

Il portavoce ha descritto le indiscrezioni come infondate e ha affermato che la Cina continuerà a lavorare per una risoluzione pacifica della crisi, promuovendo il dialogo tra le parti coinvolte. Questo chiarimento arriva in un momento in cui la comunità internazionale è particolarmente attenta agli sviluppi del conflitto e alle possibili implicazioni di un coinvolgimento di potenze esterne.

Il contesto geopolitico attuale

La posizione della Cina si inserisce in un contesto geopolitico complesso, caratterizzato da un crescente interesse da parte di varie nazioni a trovare soluzioni pacifiche per il conflitto ucraino. Negli ultimi mesi, diverse proposte sono state avanzate, ma il governo cinese ha sempre mantenuto una certa distanza, preferendo non compromettere le proprie relazioni con la Russia, alleata strategica.

Il governo cinese ha spesso enfatizzato l’importanza della sovranità nazionale e della non ingerenza negli affari interni di altri stati. La crisi in Ucraina rappresenta una questione delicata, e Pechino sembra voler evitare di prendere una posizione che possa compromettere i propri interessi economici e diplomatici.

L’esclusione di un coinvolgimento diretto nelle missioni di peacekeeping non significa, però, che la Cina non possa svolgere un ruolo di mediazione. Infatti, Pechino ha già espresso la sua disponibilità a facilitare il dialogo tra le parti in conflitto, sostenendo che una soluzione pacifica sia nell’interesse di tutti.

Le reazioni internazionali

Le dichiarazioni di Pechino hanno suscitato reazioni miste nella comunità internazionale. Da un lato, alcuni analisti vedono questa posizione come un segnale della volontà della Cina di mantenere la stabilità nella regione e di non compromettere le sue relazioni bilaterali con la Russia. Dall’altro lato, ci sono preoccupazioni riguardo alla mancanza di un impegno attivo da parte di potenze come la Cina nel contribuire a risolvere un conflitto che ha causato gravi sofferenze umane e destabilizzazione regionale.

La situazione in Ucraina richiede un’attenzione costante da parte della comunità internazionale, e la posizione della Cina potrebbe influenzare le dinamiche future del conflitto. Con le tensioni che continuano a crescere, è fondamentale monitorare come Pechino e altre potenze globali reagiranno nei prossimi mesi.

La questione rimane aperta, e gli sviluppi futuri potrebbero portare a nuove opportunità o sfide per il coinvolgimento internazionale nella crisi ucraina.

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