Problemi di alloggio alla Cop30 in Brasile: navi-hotel a 20 km dall’evento

Marianna Perrone

Agosto 24, 2025

A Belem, in Brasile, la situazione legata all’organizzazione della COP30 si fa sempre più complessa. Il governo di Luiz Inacio Lula da Silva ha deciso di noleggiare due navi da crociera per ospitare almeno 6.000 delegati, a causa dei costi insostenibili degli hotel locali. Tuttavia, le difficoltà non si limitano al solo aspetto dell’accoglienza.

La scelta delle navi da crociera

Il 24 agosto 2025, il portale G1 ha riportato che le navi saranno ormeggiate al porto di Outeiro, situato sull’isola di Caratateua, a circa 20 chilometri dal centro di Belem. Questa localizzazione presenta notevoli problematiche, poiché l’isola è circondata da diversi corsi d’acqua e le infrastrutture di collegamento sono insufficienti. La decisione di posizionare le navi in questa area ha sollevato interrogativi riguardo alla logistica necessaria per garantire il trasporto dei delegati verso il vertice.

Infrastrutture inadeguate

Per affrontare le sfide logistiche, le autorità locali sono attualmente impegnate in una corsa contro il tempo. Sono in fase di completamento i lavori di ampliamento dell’aeroporto, ma ora è fondamentale anche l’adeguamento del molo per l’attracco delle navi. È previsto un nuovo pontile di 710 metri, che dovrà essere realizzato in tempi brevi. Inoltre, è in progetto la costruzione di un ponte sospeso che collegherà l’isola di Caratateua al resto della città, consentendo ai delegati di raggiungere il luogo dell’evento in circa 30 minuti.

Le sfide del trasporto

La situazione attuale mette in evidenza le carenze infrastrutturali di Belem, che potrebbero compromettere il regolare svolgimento della COP30. La mancanza di un adeguato sistema di trasporto per i delegati è una questione cruciale che le autorità devono risolvere rapidamente. Con l’evento che si avvicina, la necessità di un piano di mobilità efficace diventa sempre più urgente. La speranza è che, nonostante le difficoltà, si riesca a garantire una partecipazione fluida e senza intoppi per tutti gli ospiti e i delegati coinvolti nella conferenza.

La situazione di Belem rappresenta un esempio delle sfide che molte città affrontano nell’organizzazione di eventi internazionali, dove le infrastrutture devono essere all’altezza delle aspettative e delle necessità di una partecipazione massiccia. Le autorità locali sono ora chiamate a dimostrare la loro capacità di intervento e pianificazione in un contesto così critico.

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