Gaza City: a metà settembre scatta l’offensiva, l’Onu dichiara carestia

Egidio Luigi

Agosto 23, 2025

Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il giorno 687, con i media israeliani che annunciano un’imminente offensiva al centro di Gaza City, prevista per metà settembre 2025. Una situazione drammatica si sta delineando nella Striscia di Gaza, dove la carestia è stata dichiarata “interamente provocata dall’uomo”. Secondo l’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), un sistema di monitoraggio della fame sostenuto dalle Nazioni Unite, circa 132mila bambini sotto i cinque anni si trovano in pericolo a causa della grave malnutrizione. Il rapporto dell’Ipc ha ufficialmente proclamato lo stato di carestia nella regione, attribuendo la responsabilità al blocco degli aiuti imposto da Israele.

Reazioni internazionali

Il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha espresso una forte condanna nei confronti del governo israeliano, sottolineando che il rifiuto di permettere l’ingresso di aiuti sufficienti ha portato a una “catastrofe” che rappresenta un “oltraggio morale”. Tuttavia, Tel Aviv ha respinto le accuse, definendo il rapporto dell’Ipc come “falso” e accusandolo di basarsi su dati parziali e informazioni provenienti da Hamas, considerata un’organizzazione terroristica. In risposta, l’Ipc ha ribadito la validità dei propri criteri di valutazione.

Piani militari israeliani

Nel frattempo, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dato il via libera ai piani militari per “sconfiggere Hamas” nella Striscia, con un’invasione programmata di Gaza City. Katz ha avvertito che “si apriranno le porte dell’inferno per gli assassini e gli stupratori di Hamas”. L’esercito israeliano ha anche iniziato a lanciare volantini nel campo profughi di Jabalia, situato nel nord della Striscia, esortando i residenti che non si sono ancora evacuati a muoversi verso sud per la propria sicurezza.

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