Netanyahu definisce il rapporto dell’Onu sulla carestia una chiara falsità

Marianna Perrone

Agosto 22, 2025

L’ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha definito come una “palese menzogna” il rapporto delle Nazioni Unite che attesta la presenza di una carestia a Gaza. La dichiarazione è stata emessa il 22 agosto 2025, da Gerusalemme, attraverso un comunicato ufficiale pubblicato su X. Secondo l’ufficio del premier, Israele adotta misure per prevenire la carestia, piuttosto che per provocarli.

Le affermazioni di Israele

Nella nota, l’ufficio di Netanyahu ha evidenziato che dall’inizio del conflitto, Israele ha consentito l’ingresso nella Striscia di Gaza di oltre 2 milioni di tonnellate di aiuti umanitari. Questo equivale a più di una tonnellata di aiuti per ogni persona presente nella regione. L’ufficio ha ribadito l’impegno di Israele a garantire che gli aiuti raggiungano i civili, sottolineando la necessità di distruggere la “macchina del terrore” di Hamas. La nota si conclude con un’affermazione decisa: la campagna di carestia orchestrata da Hamas non ostacolerà gli sforzi israeliani per liberare gli ostaggi e sconfiggere l’organizzazione militante.

Contesto della crisi a Gaza

La situazione a Gaza è diventata sempre più critica a causa del conflitto in corso, che ha portato a un aumento delle tensioni tra Israele e Hamas. Le Nazioni Unite hanno lanciato allarmi riguardo alla crisi umanitaria nella regione, con rapporti che indicano che molti civili stanno soffrendo a causa della mancanza di accesso a cibo, acqua e assistenza medica. Nonostante le affermazioni di Israele sulla fornitura di aiuti, le organizzazioni umanitarie continuano a segnalare che la situazione è insostenibile e che molte famiglie vivono in condizioni di estrema povertà.

Le dichiarazioni di Netanyahu e del suo ufficio si inseriscono in un contesto di crescente pressione internazionale per risolvere la crisi e garantire la sicurezza dei civili. Mentre Israele insiste sulla sua politica di aiuti, le critiche riguardanti l’efficacia e l’accessibilità degli aiuti umanitari continuano a sollevare interrogativi e preoccupazioni.

Reazioni e sviluppi futuri

Le affermazioni dell’ufficio del premier sono state accolte con scetticismo da parte di diverse organizzazioni internazionali e attivisti per i diritti umani, che chiedono una valutazione imparziale della situazione. La comunità internazionale si sta attivando per monitorare gli sviluppi e per garantire che gli aiuti umanitari possano realmente raggiungere i bisognosi. Le prossime settimane saranno cruciali per capire come evolverà la situazione e quali misure verranno adottate per affrontare la crisi a Gaza.

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