M.O., Netanyahu avvia trattative per il rilascio degli ostaggi | Meloni: “Insediamenti israeliani in Cisgiordania contro il diritto internazionale”

Marianna Perrone

Agosto 22, 2025

Il conflitto che attanaglia il Medioriente ha raggiunto un nuovo traguardo, segnando il giorno 685 di tensioni e scontri. Il 3 gennaio 2025, il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha reso noto l’approvazione definitiva di un controverso piano di insediamento noto come “E1”, ubicato in Cisgiordania. Questa iniziativa, che Smotrich ha definito “storica”, ha suscitato preoccupazioni internazionali, poiché si prevede che dividerà in due la Cisgiordania, ostacolando così la possibilità di un futuro Stato palestinese unito.

Reazioni internazionali

La reazione a questa decisione non si è fatta attendere. Un gruppo di ventuno Paesi, tra cui figura anche l’Italia, ha firmato una dichiarazione congiunta in cui si esprime un forte dissenso nei confronti del progetto, definendolo “inaccettabile”. Il premier italiano, Giorgia Meloni, ha condannato apertamente l’azione israeliana, affermando che l’autorizzazione di nuovi insediamenti in Cisgiordania è contraria al diritto internazionale. La posizione italiana si allinea con quella di altri stati, che vedono in questa decisione una minaccia alla stabilità della regione.

Situazione a Gaza

Nel frattempo, sul fronte di Gaza, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che non ha intenzione di fermare le operazioni militari, nemmeno in presenza di una tregua. “Prenderemo Gaza, anche con un accordo”, ha affermato, aggiungendo di aver dato istruzioni per avviare negoziati immediati per la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani e per la conclusione del conflitto, ma solo a condizioni che siano accettabili per Israele. In questo contesto, le forze di difesa israeliane (IDF) hanno intensificato le loro operazioni, con contingenti che hanno fatto ingresso nella periferia di Gaza City, segnando un ulteriore passo nell’escalation del conflitto.

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