Israele contesta il rapporto dell’Onu, definendolo infondato e influenzato da Hamas

Egidio Luigi

Agosto 22, 2025

Israele ha espresso un netto rifiuto nei confronti delle conclusioni contenute nell’ultimo rapporto dell’IPC, il sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dalle Nazioni Unite. In particolare, l’attenzione è rivolta all’affermazione riguardante la situazione di carestia a Gaza City. Il Coordinamento delle Attività Governative nei Territori (COGAT), l’ente militare che gestisce gli aiuti, ha dichiarato che il rapporto è “falso” e si basa su dati “parziali e di parte”, nonché su informazioni superficiali fornite da Hamas, considerata un’organizzazione terroristica.

Rifiuto delle valutazioni dell’ipc

Israele ha ulteriormente sottolineato che la valutazione dell’IPC è unilaterale, accusandola di trascurare gli “ampi sforzi umanitari” che sono stati messi in atto a Gaza. Secondo le autorità israeliane, i “fatti distorti” presentati nel rapporto minano la credibilità dell’IPC e non riflettono la realtà della situazione sul terreno.

Il dibattito sulla crisi umanitaria

Il dibattito sull’accuratezza delle valutazioni riguardanti la crisi umanitaria a Gaza continua a generare tensioni, con Israele che difende le proprie azioni e il proprio impegno verso la popolazione locale, mentre l’IPC insiste sulla gravità della situazione alimentare nella regione. Le dichiarazioni di entrambe le parti evidenziano la complessità e la delicatezza della questione, con implicazioni significative per gli aiuti umanitari e la stabilità della zona.

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