Corea del Nord: Kim Jong-un onora i soldati rientrati dall’Ucraina

Marianna Perrone

Agosto 22, 2025

Il 12 gennaio 2025, il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, ha presieduto una cerimonia solenne a Pyongyang, dedicata alla concessione di onorificenze statali ai soldati nordcoreani che sono tornati dal conflitto in Ucraina. Durante l’evento, l’agenzia di stampa ufficiale del regime, la Korean Central News Agency, ha riportato che il leader ha attribuito il titolo di “eroi” dello Stato a comandanti e soldati che hanno combattuto al fianco delle forze russe nella regione di Kursk.

Onore ai caduti

Kim Jong-un ha onorato i caduti, posizionando medaglie accanto ai ritratti dei militari nordcoreani deceduti, definiti dai media statali come ‘martiri’. Nel suo discorso, il leader ha sottolineato l’importanza del sacrificio dei soldati, affermando: “I partecipanti alle operazioni all’estero, attraverso la loro lotta risoluta e il loro nobile sacrificio, hanno compiuto grandi imprese che saranno ricordate per sempre nella storia”.

Supporto militare alla Russia

Secondo le stime fornite dalla Corea del Sud, dalla scorsa autunno, la Corea del Nord avrebbe inviato circa 15.000 soldati in Russia, supportando attivamente l’esercito russo con ingenti forniture di equipaggiamento militare, tra cui artiglieria e missili balistici. Questo sostegno si inserisce nel contesto della continua tensione tra Russia e Ucraina, dove la Corea del Nord si è schierata apertamente a favore di Mosca.

Dispiegamento di operai edili

In aggiunta, Kim Jong-un ha manifestato l’intenzione di inviare migliaia di operai edili militari e sminatori nella regione di Kursk. Secondo i servizi segreti sudcoreani, questo dispiegamento potrebbe avvenire in tempi brevi, aumentando ulteriormente la presenza nordcoreana in un’area strategicamente significativa per il conflitto in corso.

Narrativa del regime

La cerimonia di Pyongyang rappresenta un momento chiave nella narrativa del regime di Kim, che cerca di consolidare il supporto interno attraverso la celebrazione delle forze armate e il rafforzamento dell’immagine di un paese impegnato nella lotta contro l’Occidente.

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